Il rettore dell'Unical Nicola Leone accoglie la professoressa Franca Melfi
3 minuti per la letturaFranca Melfi lascia la docenza di Chirurgia toracica a Pisa, dove era anche direttrice del Centro di Chirurgia robotica, e arriva all’Unical
COSENZA – La professoressa Franca Melfi ha scelto di tornare in Calabria: ci ha messo diverse settimane (prenderà servizio, invece, a ottobre) per sciogliere la riserva rispetto alla chiamata dell’Unical per un posto di professore ordinario di Chirurgia Toracica. La prof, è una specialista d’eccezione, che, oltre a insegnare nel corso di laurea in Medicina dell’Unical, opererà presso l’ospedale dell’Annunziata. Franca Melfi, originaria di Oriolo (Cosenza), lascia la docenza di Chirurgia toracica dell’Università di Pisa, dove era anche direttrice del Centro di Chirurgia robotica presso l’Azienda ospedaliera della città. Questo perché la Melfi è una delle grandi pioniere della chirurgia robotica: ha eseguito la prima procedura al mondo di asportazione del tumore al polmone utilizzando un robot nel 2001. Da allora ha dedicato la sua vita professionale all’applicazione della chirurgia robotica in campo toracico, focalizzando la sua attività sulla ricerca clinica e sulla formazione con particolare attenzione all’applicazione delle nuove tecnologie per la chirurgia toracico-polmonare, raggiungendo livelli di eccellenza e fama mondiale, tanto da essere recentemente nominata presidente della Società Europea di Chirurgia Cardio-Toracica. È impegnata in molteplici progetti di ricerca in collaborazione con università e istituti italiani e stranieri principalmente focalizzati su una chirurgia di precisione in campo toracico anche attraverso lo sviluppo di simulatori fisici evoluti.
«Per me è una sfida – ha dichiarato la professoressa Melfi – ma è anche un modo di restituire qualcosa alla mia terra. L’Unical è famosa per la sua peculiarità sul digitale, sull’intelligenza artificiale, che fa parte del mio mondo, dato che da 23 anni mi occupo di robotica chirurgica. Mi sono resa conto che accettare questo incarico sarebbe stato come aprire una pagina bianca su cui scrivere un altro capitolo, nel quale sarà possibile coniugare la parte clinica, che mi appartiene, con nuove sfide in didattica e ricerca, avvalendomi delle competenze Unical sull’Ai. Non credo che ci siano realtà così dinamiche ed eccellenti come è oggi questa università; per me sarà un punto di inizio e sono certa che insieme al gruppo di ricercatori dell’Unical, rinomati per l’alta specializzazione in intelligenza artificiale e ingegneria meccanica/robotica, avremo modo di sviluppare ricerche d’avanguardia». «Oggi un medico – conclude Franca Melfi – non può fare a meno di integrare la componente digitale nel suo percorso formativo, ancor di più se vuole intraprendere la carriera di chirurgo. La chirurgia digitale significa la convergenza sulla base medica di tutte le tecnologie che abbiamo oggi a disposizione, dalla robotica, all’intelligenza artificiale ai big data, e quindi credo che il corso di Medicina dell’Unical dia opportunità maggiori rispetto a tutte le altre università italiane».
Soddisfatto il rettore Nicola Leone: «I nostri studenti di Medicina avranno la straordinaria opportunità di apprendere le più evolute tecniche chirurgiche; mentre si aprono nuove prospettive per le ricerche su Medicina ed AI. Proporrò il suo nome al dottor De Salazar per la guida del reparto di Chirurgia Toracica. Sono certo che col suo arrivo i servizi chirurgici dell’Annunziata miglioreranno significativamente con l’ampliamento degli interventi di elevata complessità, anche sui trattamenti dei tumori ai polmoni che oggi causano migrazione sanitaria e tanti viaggi della speranza».
«È una bellissima notizia e dimostra che aver istituito la Facoltà di Medicina a Cosenza diventa occasione anche per qualificare e migliorare il sistema sanitario della Calabria», afferma in una nota Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria. «Viene premiato – prosegue – il lungimirante lavoro del rettore Nicola Leone e della sua Università. Il mio auspicio è che tanti altri luminari – così come sta accadendo da qualche tempo a questa parte – possano presto venire nella nostra Regione, per arricchire il nostro sistema universitario e la qualità dei nostri Atenei».
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