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COSENZA – Nuovi dati e preziose informazioni storiche sono emerse dalla campagna di scavi condotta dagli archeologi dell’Università di Firenze nel sito archeologico Grotta del Romito di Papasidero. Le ricerche dell’equipe guidata da Fabio Martini, d’intesa con la locale Soprintendenza per i Beni Archeologici e con il sostegno dell’Amministrazione comunale di Papasidero, hanno permesso di acquisire inedite ed importanti notizie su un periodo compreso tra 10-8 mila anni fa, una fase culturale detta Mesolitico sino ad oggi ancora priva di informazioni per la Calabria. La Grotta del Romito nota a livello internazionale soprattutto per le manifestazioni artistiche, in particolare per l’incisione del Bos primigenius, e per il cospicuo numero di sepolture paleolitiche (sino ad oggi sono stati scoperti nove individui inumati nella caverna e nell’adiacente riparo), si conferma dunque un giacimento preistorico di informazioni per la ricostruzione dei modi di vita delle comunità di cacciatori paleolitici che vivevano nell’area di Papasidero, ma anche per la ricostruzione delle trasformazioni climatiche ed ambientali della zona attraverso i millenni da 23 mila anni fa a circa 6 mila anni fa.
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