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Palazzo dei Bruzi, il municipio di Cosenza

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A MENO di tre anni dalla dichiarazione di dissesto, il Comune di Cosenza ricorrerà (di nuovo) a una procedura di riequilibrio finanziario pluriennale per sanare il disavanzo accumulato nel 2020 e nel 2021. Un deficit che ammonta a 24 milioni di euro: la prima stima, pari a 17 milioni, è stata riveduta e corretta all’insù dopo un’integrazione chiesta, a rettifica, dal collegio dei revisori dei conti.

La Giunta formalizzerà la decisione a inizio settimana, ma che questa sia la strada da percorrere non ci sono al momento dubbi. «Francamente non c’erano alternative al ricorso alla procedura di riequilibrio, ex articolo 243 bis – spiega l’assessore al Bilancio Francesco Giordano – 24 milioni di euro è un disavanzo che si può accumulare in 12, 13 anni, non in un paio…».

Per Cosenza è un parziale déjà-vu: Palazzo dei Bruzi attivò il riequilibrio (il cosiddetto “predissesto”) già dieci anni fa. Era da poco iniziato il primo mandato Occhiuto e la Corte dei Conti calabrese aveva certificato, analizzando il rendiconto 2010, una situazione di dissesto ormai pressoché conclamata. Si scelse di non dichiararlo e di ricorrere alla nuova procedura, di fresca istituzione, per rimettere i conti in equilibrio ed evitare le conseguenze più pesanti del default. Sappiamo com’è andata: gli obiettivi non sono stati raggiunti e al momento del monitoraggio la Corte dei Conti ha “prescritto” il dissesto.

«Il fatto è che non c’è stato un vero cambio di registro né negli anni precedenti al dissesto, né subito dopo. E ci siamo ritrovati ora a certificare un disavanzo importante» dice Giordano. Che non perde, però, il suo ottimismo. La nuova procedura di riequilibrio (che è comunque di importo più contenuto rispetto alla precedente) andrà in porto, assicura. «Sono convinto che questa amministrazione la porterà a buon fine, perché il sindaco Franz Caruso ne ha improntato l’operato sui principi della trasparenza e della linearità delle procedure – continua l’assessore – non ci sono margini per scorciatoie, né per soluzioni che possano apparire anche solo vagamente discutibili».

La procedura di riequilibrio dovrà basarsi, spiega Giordano, su un incremento delle entrate (dunque sostanzialmente un miglioramento della capacità di riscossione) e sulla razionalizzazione di «tutte» le spese correnti. Non c’è altra soluzione, «si rischia altrimenti un nuovo dissesto», commenta l’assessore. Scelta la strada da imboccare, si andrà ora spediti verso l’approvazione dei documenti contabili già scaduti (il consuntivo) e quelli di ormai prossima scadenza. A inizio settimana il rendiconto 2021 dovrebbe essere licenziato dalla Giunta comunale e, acquisito poi il parere dei revisori, si andrà in Consiglio comunale per l’approvazione.

Entro il mese di agosto arriverà invece in aula il bilancio di previsione 2022 (pur provvisorio, in attesa che il ministero approvi la procedura di riequilibrio). «Questo ci consentirà peraltro di ultimare le procedure di mobilità, che porteranno in organico una ventina circa di nuovi dipendenti, e di avviare poi i concorsi» continua Giordano. Perché la carenza di personale è l’altra emergenza di Palazzo dei Bruzi: l’organico è ridotto all’osso e ci sono servizi fondamentali a corto di dipendenti. L’ultima tornata di pensionamenti ha lasciato quasi senza staff anche l’organo straordinario di liquidazione che si occupa del dissesto di Palazzo dei Bruzi. Il progressivo assottigliamento dell’organico comunale, unito alla necessità di approvare nei mesi scorsi gli ultimi bilanci della stagione Occhiuto, ha “rallentato” – dicono da Palazzo dei Bruzi – il vero avvio del nuovo esecutivo.

A ben pensarci, infatti, non sono ancora state approvate le linee programmatiche che dovrebbero arrivare in aula nelle prossime settimane sancendo, insieme al primo vero bilancio di previsione della Giunta in carica, lo “start” reale, a circa 9 mesi dall’insediamento, dell’amministrazione Caruso.

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