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LA POLITICA calabrese e quella italiana perdono uno dei suoi più illustri esponenti: è morto infatti Dario Antoniozzi. Aveva 96 anni. Nato a Rieti ma cresciuto a Cosenza, dove il padre Florindo si era trasferito per ragioni di lavoro (per anni fu direttore generale della Cassa di Risparmio di Calabria e di Lucania). Eletto per la prima volta alla Camera nel 1953, ha conservato il seggio fino al 1980. Vicesegretario politico della Democrazia Cristiana e leader del partito in Calabria per lungo tempo, è stato sottosegretario e ministro per circa vent’anni, nel dicastero del turismo e spettacolo con il terzo Governo Andreotti, ai beni culturali ed ambientali nel quarto Governo Andreotti, beni culturali e ricerca scientifica nel quinto Governo Andreotti, e trascorrendo lungo tempo al Ministero dell’Agricoltura. Membro del Parlamento europeo fin dalla sua istituzione, nel 1979 ottenne un ottimo successo personale alla prima elezione diretta dell’Assemblea di Strasburgo. Allora era Ministro dei Beni culturali, ma si dimise per dedicarsi all’Europa. Avrebbe voluto lasciare subito anche il seggio a Montecitorio, ma il partito gli chiese di attendere. Nel 1980 presentò le dimissioni. Alle successive elezioni europee (1984) venne rieletto.
È stato membro della Commissione per le relazioni economiche esterne, della Commissione per il controllo di bilancio, della Commissione per gli affari istituzionali, della Delegazione per le relazioni con il Canada, della Delegazione per le relazioni con la Norvegia, della Delegazione per le relazioni con la Repubblica popolare cinese. Ma soprattutto è stato tra i fondatori del Partito Popolare europeo.
«Di lui ricordo la passione politica ed il convinto europeismo. Una preghiera lo accompagni nel suo ultimo viaggio», scrive su Twitter Antonio Tajani, vicepresidente del Ppe. «Ricordo con commozione Dario Antoniozzi che è scomparso in queste ore. È stato un autentico degasperiano – scrive in una nota Pierferdinando Casini – un europeista convinto che ha fondato il Partito popolare europeo e a questa tradizione ideale si è sempre coerentemente richiamato in tutti questi anni. Ci mancherà molto, come è giusto che sia».
«Di Dario Antoniozzi mi mancheranno le lunghe chiacchierate sull’Europa e il ruolo dell’Italia nel mondo. Dario era un uomo vitale e appassionato che ha vissuto una vita piena e di grandi successi e relazioni»- , sottolinea il senatore di Forza Italia, Francesco Giro. «Quando ero sottosegretario ai Beni culturali – ricorda – non mi ha fatto mai mancare i suoi consigli da prestigioso ex ministro della Cultura e del turismo. Lo ammiravo molto e invidiavo l’attaccamento che aveva alle sue radici, alla sua terra, alla famiglia e in particolare a suo figlio Alfredo e al suo giovane nipote che porta il suo nome Dario. Alla famiglia esprimo la mia affettuosa vicinanza».
I funerali sono previsti per questa mattina Venerdì 27 dicembre alle ore 11 presso la Basilica di Sant’Eugenio in Viale delle Belle Arti, 10 Roma.
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