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I municipi di Cosenza e Rende

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COSENZA – La capogruppo della Lega in consiglio regionale, Simona Loizzo, ha depositato venerdì in consiglio regionale la proposta di legge per indire il referendum sulla città unica Cosenza-Rende.

«La proposta di legge sulla città unica – ha affermato – sarà trasmessa anche ai corpi intermedi, alla Diocesi, alle organizzazioni sociali e illustrata ai cittadini che saranno i protagonisti di una stagione politica nuova, oltre che alle segreteria politiche e ai sindaci. La grande città unica va ad inserirsi in un contesto di realtà nuove del sud, compresa la connessione tra Reggio Calabria e Messina, e fa parte del progetto delle macro Regioni su cui stiamo costruendo una fertile discussione culturale».

In effetti di città unica si parla da anni, almeno dal 1997, ma alle parole non sono mai seguiti fatti. In particolare se si esamina oggi l’attività amministrativa di Cosenza e Rende si può facilmente notare come non ci sia un solo servizio messo in comune. Ognuno ha la sua raccolta rifiuti, ognuno ha il suo servizio di trasporto pubblico locale, ognuno la sua Polizia Municipale e servizio di riscossione. Insomma pur essendo due città praticamente senza soluzione di continuità, continuano ad agire per conto proprio. Più passa il tempo, più il problema si acuisce se ognuno disegna il suo sviluppo senza tenere conto dell’altra municipalità, diventerà poi difficile omogenizzare le due città sotto il profilo dei servizi.  

Su questo quindi la proposta depositata venerdì ha due grandi meriti. Il primo è accelerare un percorso ormai arrugginito e consumato da anni di chiacchiere. Il secondo è quello di stanare i politici, di verificare finalmente chi vuole questo processo e chi lo predica solo a parole. Difatti le reazioni all’iniziativa sono molteplici.

I capigruppo di maggioranza di Palazzo dei Bruzi la bocciano senza appello. «Il percorso che propone la consigliera regionale leghista Simona Loizzo per la città unica sembra essere più una trovata propagandistica che un procedimento efficace per raggiungere l’obiettivo prefissato. Indire il referendum per il pronunciamento dei cittadini senza esplicitare un progetto concreto di fusione dei comuni interessati è una fuga in avanti, che non faciliterebbe ma ritarderebbe la realizzazione della nuova città», sostengono Francesco Alimena (Pd), Ivan Commodaro (Franz Caruso Sindaco), Raffaele Fuorivia (Psi), Francesco Gigliotti (Francesco de Cicco Sindaco) e Daniela Puzzo (Cosenza Libera). «Non è possibile che non sia, intanto, a conoscenza la consigliera Loizzo – dice la nota – delle attività di coordinamento che già da mesi hanno messo in campo  i municipi di Cosenza, Rende e Castrolibero per la programmazione di servizi essenziali, a partire dalla sicurezza al  Programma Urbano del Traffico, al Piano della Mobilità Sostenibile, alla Programmazione di eventi culturali, alla realizzazione di impianti sportivi che amplino l’offerta e non la replichino, al Piano dei Rifiuti, per un unico Porto Urbano delle Merci, al progetto Co-Re (Cosenza-Rende) per 14 hub di carsharing e bikesharing elettrici condivisa, ai piani d’ ambito del Welfare».

«Le forzature imposte dall’alto sono inutili e dannose. E’ necessario, al contrario, avviare un cammino istituzionale partecipato, per come si è iniziato a fare. Ciò è necessario anche alla luce del fatto che il Comune di Cosenza porta ancora le ferite di un disastro finanziario ereditato dall’amministrazione di centrodestra. Non può accadere che il risanamento delle finanze di Cosenza possa pesare sulle tasche dei cittadini dell’intera area urbana. Per quanto ci riguarda riteniamo che nell’immediato si debba lavorare, al di là delle magliette di appartenenza politica, alla realizzazione della Unione tra comuni come atto primario di impegno fondativo del progetto costitutivo della città unica. Naturalmente, senza voler limitare l’azione di un rappresentate delle istituzioni, che è sempre e comunque libera e insindacabile, parimenti abbiamo la libertà di osservare che il campo, molto confuso, in cui si muove la dottoressa Loizzo, lascia perplessi. Come dire… siamo sempre in campagna elettorale».

Sull’argomento è intervenuto anche Orlandino Greco che in una lunga nota ricorda il ruolo svolto da Castrolibero sulla conurbazione, sin dagli anni 2000, scrive «Una discussione mossa da buoni propositi – scrive – dagli allora autorevoli colleghi di Cosenza e Rende ma che alla fine, purtroppo e per svariate ragioni, non trovava uno sbocco risolutivo». «Non si può dimenticare la centralità dei comuni – aggiunge Greco – i quali rischiano, seguendo la logica della consigliera Loizzo, di diventare meri esecutori di istanze  calate dall’alto. L’iter di un progetto di fusione, infatti, proviene dai consigli comunali, i quali  possono essere chiamati a decidere anche sulla spinta popolare, ma restano i consigli stessi a  deliberare singolarmente sulla fusione. Ciò che allora mi sento di suggerire all’On. Loizzo, nel  rispetto istituzionale reciproco, è di evitare le fughe in avanti prive di condivisione. Occorre essere  particolarmente accorti   quando in discussione ci sono in ballo storie, culture e  tradizioni delle nostre comunità. Non è certamente il suo caso, ma su questi temi vanno messe da  parte le ansie da prestazione elettorale». 

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