Il Comune di Paola
1 minuto per la letturaPAOLA (COSENZA) – E’ uno scontro politico e parentale senza precedenti, quello che vede contrapposti, in entrambe le coalizioni elettorali, distinti autorevoli esponenti del mondo della politica cittadina. Una battaglia a suon di preferenze, strategie e alleanze per dimostrare chi è il più bravo e chi, sul campo, ha raccolto maggiore gradimento da parte del popolo, sia per operosità, sia per autorevolezza e sia per disponibilità.
In un caso, com’è noto, c’è Emira Ciodaro, candidato a sindaco del centrodestra, contrapposta alla coalizione popolare dove i suoi cugini, Lucio e Francesco Sbano, e Maria Pia Serranò, detengono la leadership e il potere, avendo – tra l’altro – incamerato un risultato elettorale e politico di oltre 400 voti sul nominativo di Maria Pia Serranò, presidente del consiglio comunale uscente.
Tra Ciodaro e Sbano, prima del voto, non è stato possibile raggiungere un accordo politico ed elettorale su un unico nominativo di candidato a sindaco: Emira Ciodaro non ha fatto passi indietro, rispetto al nome di Lucio Sbano e, quindi, è stato subito “divorzio”.
Ora i cugini corrono in coalizioni contrapposte. Se vince Ciodaro, sarà lei il sindaco di Paola; se vince Politano, gli Sbano-Serranò avranno un ruolo di primo piano nella futura amministrazione comunale e maggioranza politica della città.
Con la coalizione di Roberto Perrotta è accaduto un fatto quasi analogo. Candidato a sindaco Perrotta, ma anche il cugino Giovanni Politano. Nessun accordo, nessuna unità. Perrotta è andato da solo con la maggioranza uscente, restando sconfitto; Politano è arrivato al ballottaggio per un soffio. Ed ora Perrotta non voterà il cugino Politano (si presume), così come Sbano non potrà votare la cugina Ciodaro.
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