Serafino Congi
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Dopo il caso dell’uomo morto in ambulanza, a San Giovanni in Fiore, partirà una fiaccolata per alzare l’attenzione sugli ospedali di montagna
SAN GIOVANNI IN FIORE (CS) – La tragica morte di Serafino Congi, deceduto sull’ambulanza che lo trasportava all’ospedale di Cosenza sabato 4 gennaio alle ore 18,50 vicino a San Pietro in Guarano, dopo aver atteso invano per ore ed ore un mezzo medicalizzato nel Pronto Soccorso di San Giovanni in Fiore, è stata (molto probabilmente) la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
MORTO IN AMBULANZA, L’INDIGNAZIONE DELLA POPOLAZIONE
Infatti, mai come questa volta, l’indignazione fra la popolazione di montagna è tangibile.
Per strada, nei bar non si parla d’altro: la mancanza di servizi sanitari necessari per poter continuare a vivere in alta montagna, è diventato il problema dei problemi. L’indignazione popolare ha fatto scattare la molla: oggi dal piazzale “Antonio Acri”, detto anche piazzale Simet, partirà alle ore 18 una fiaccolata con la partecipazione di associazioni e partiti locali e, soprattutto, della gente di San Giovanni in Fiore, che vuole stringersi attorno ai parenti del Serafino, alla moglie Caterina, alle due figliolette per dire che non si può morire a 48 anni per mancanza di ambulanze attrezzate. Anche i partiti hanno espresso la loro indignazione.
FIACCOLATA, LE RAGIONI DEI DEMOCRATICI
Ecco cosa scrivono i democrat: «Il Circolo del Partito Democratico di San Giovanni in Fiore esprime profondo cordoglio per la tragica scomparsa del nostro concittadino nella serata di sabato. Questo drammatico evento ci colpisce profondamente e ci invita a riflettere sullo stato del nostro sistema sanitario. In particolare sulle difficoltà che persistono nelle aree montane e, nello specifico, a San Giovanni in Fiore. Oggi ci troviamo di fronte a una tragedia che avrebbe potuto forse essere evitata se i problemi strutturali e organizzativi fossero stati affrontati con la serietà e l’urgenza che richiedono. Nonostante i numerosi proclami sul potenziamento del nostro ospedale, la realtà dei fatti evidenzia gravi carenze strutturali e di personale, come dimostrato dalla preoccupante mancanza di anestesisti, già oggetto di una nostra richiesta di consiglio comunale urgente lo scorso luglio.
Ribadiamo con forza che il diritto alla salute non può più essere trattato come una promessa o un tema marginale: è un principio fondamentale che va tutelato con azioni concrete e tempestive. Invitiamo tutte le istituzioni, a ogni livello, a mettere da parte le divisioni e a lavorare per garantire che il nostro presidio ospedaliero sia pienamente operativo e in grado di rispondere ai bisogni della comunità. La nostra comunità non può e non deve essere lasciata sola. Come partito, continueremo a vigilare e a impegnarci affinché San Giovanni in Fiore torni ad essere un luogo in cui i diritti fondamentali, come quello alla salute, siano realmente garantiti».
PROTESTE E FIACCOLATA, LA PRESA DI POSIZIONE DEI SOCIALISTI
Anche i Socialisti italiani florensi si sono fatti sentire: «La tragica morte di Serafino Congi, ha suscitato nell’animo di tutti i sangiovannesi emozione tristezza e molta rabbia, Una morte incredibile ed assurda che ci ha lasciato sconcertati, esprimiamo grandissima solidarietà e vicinanza alla famiglia Congi e per rispetto del loro lutto non intende fare alcuna dichiarazione. Il silenzio è dovuto in questi momenti di tristezza».
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