X
<
>

Share
2 minuti per la lettura

TREBISACCE (CS) – Saranno due legali calabresi ad assumere la difesa di una donna piemontese che il Tribunale di Brescia ha rinviato a giudizio per atti di terrorismo. La principale indagata dell’associazione terroristica, Romana Mengaziol, 66 anni, nata in provincia di Torino e residente ad Ivrea, ha affidato la sua difesa agli avvocati Giovanni Brandi Cordasco Salmena del Foro di Castrovillari e a Francesca Occhiuzzi del Foro di Paola, chiamati a confrontarsi, ancora una volta, con casi di vasta eco mediatica.

Già in precedenza Romana Mengaziol era stata attenzionata per fatti attinenti attività di terrorismo dalla Procura di Genova. In quella circostanza, venne scagionata anche grazie alla proposta strategia difensiva presentata dai suoi legali di fiducia.

I fatti. Nei giorni scorsi il pm Erica Battaglia, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Brescia, dopo avere chiuso le indagini, ha chiesto il rinvio a giudizio relativamente ai gravi fatti di terrorismo internazionale che hanno riguardato il coinvolgimento di combattenti italiani contro l’integrità territoriale della Repubblica di Ucraina.

Il gip Francesca Grassani ha fissato l’udienza preliminare al 10 febbraio 2022, ovviamente presso il Tribunale di Brescia. Secondo il quadro accusatorio del pm Battaglia, già a partire dal 2015 talune falangi armate sarebbero state arruolate professionalmente da Romana Mengaziol, anche tramite la Victoria Security Ltd con sede in Londra, per compiere atti di terrorismo internazionale contro l’integrità territoriale della Repubblica Ucraina.  

In particolare le unità combattenti concentrate soprattutto nei territori della regione del Donbass sarebbero state impiegate militarmente grazie all’intermediazione dell’italiano Andrea Palmieri detto il Generalissimo che nell’ambito del conflitto secessionista ucraino, le avrebbe utilizzate, quali mercenarie a fianco delle milizie filorusse, a sostegno delle autoproclamatesi “Repubbliche Popolari di Donetsk e Luhansk”. Il pm Erica Battaglia nel corso dell’udienza preliminare farà valere, quali fonti di prova acquisite, la Rogatoria internazionale passiva proveniente dall’autorità Ucraina, Rogatorie attive, note della Digos di Brescia, nota della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, intercettazioni telefoniche e telematiche, note del Nucleo Pef (Polizia economico-finanziaria) della Guardia di Finanza di Brescia ed atti di Polizia giudiziaria.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE