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Centro antiviolenza “Roberta Lanzino” di Cosenza lasciato senza energia elettrica e riscaldamento. Il Comitato Unico di Garanzia (CUG) dell’Università della Calabria (Unical) ha espresso piena solidarietà mettendo a disposizione spazi adeguati per consentire la prosecuzione delle attività.


COSENZA – Un’ingiustizia che non può passare sotto silenzio. Una serrata improvvisa. Una battaglia di civiltà. Il Centro antiviolenza “Roberta Lanzino” di Cosenza, attivo da oltre trent’anni a sostegno delle donne vittime di violenza, è stato improvvisamente privato di energia elettrica e riscaldamento. Nessun preavviso, nessuna comunicazione chiara. Il motivo? Lavori di ristrutturazione nello stabile di proprietà della Regione Calabria. La decisione che ha colto di sorpresa operatrici e volontarie, lasciando il centro nell’impossibilità di svolgere il proprio fondamentale lavoro di supporto e accoglienza. Il silenzio delle istituzioni e l’assenza di soluzioni alternative hanno scatenato una vera e propria mobilitazione cittadina.

La notizia ha scatenato un’ondata di indignazione e solidarietà. Di fronte a questa situazione inaccettabile, la protesta è immediata e determinata. All’ingresso della struttura di via Ernesto Fagiani 17, uno striscione parla chiaro: «Il centro antiviolenza non si tocca!». Un grido di protesta che ha unito operatrici, volontarie, cittadinanza, istituzioni e realtà associative contro una decisione che mette a rischio anni di impegno e accoglienza. Tra le voci più autorevoli a sostegno del centro c’è quella del Comitato Unico di Garanzia (CUG) dell’Università della Calabria (Unical), che ha espresso piena solidarietà alle operatrici lanciando un segnale concreto.

L’Unical al fianco del Centro antiviolenza “Roberta Lanzino”

L’Unical, già impegnata in prima linea con lo sportello antiviolenza attivo presso la propria sede, grazie a una convenzione con il Cav territoriale, ha annunciato la propria disponibilità a mettere a disposizione spazi adeguati per consentire la prosecuzione delle attività del centro. Un’iniziativa, proposta dal Magnifico Rettore dell’Università della Calabria, prof. Nicola Leone, per assicurare che nessuna donna venga lasciata senza supporto in un momento così delicato.

Il CUG richiama l’attenzione sulla Convenzione di Istanbul, che impone agli Stati di assicurare servizi continuativi e adeguati nella lotta alla violenza di genere. Inoltre, ricorda che la lotta contro la violenza sulle donne rappresenta una priorità per tutti e tutte.

Convocazione assemblea per il 12 febbraio alle ore 16

L’indignazione si trasforma in azione. Per mercoledì 12 febbraio alle ore 16, il Cav “Roberta Lanzino” ha convocato un’assemblea aperta a tutte le realtà associative, alla società civile e alle forze politiche che vogliono unirsi alla protesta. L’obiettivo è chiaro: ottenere risposte dalle istituzioni e garantire una soluzione immediata per il centro.

La chiusura forzata del centro è un segnale preoccupante, ma la risposta della comunità è forte e decisa. La mobilitazione prosegue e il messaggio è chiaro: il Centro Antiviolenza deve rimanere operativo, senza interruzioni. La tutela delle donne non può essere messa in secondo piano.

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