Javier Milei
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Le origini calabresi del presidente dell’Argentina, Javier Milei, il nonno era di Corigliano Rossano. Il premier è lontano parente di Flavio Stasi, il sindaco della città.
CORIGLIANO- ROSSANO (COSENZA)- Chissà se si incontreranno. Sono lontani parenti, divisi da un oceano e da idee opposte. Come possono essere il liberismo più sfrenato e il comunismo mitigato dalle riforme. Provengono da una terra comune, come la Calabria (da Rossano), povera e ricca di emigrazione. Il loro destino rischia di sfiorarsi. Il primo è il presidente dell’Argentina Javier Milei, laurea in economia, suo nonno calabrese salì negli anni Venti con la famiglia su un piroscafo per tentare la fortuna in America. Il secondo, il lontano parente, ha una madre che era una Milei e suo zio, Stefano, è stato un campione del comunismo calabrese.
Si tratta di Flavio Stasi, ingegnere, rimasto nella sua terra ai piedi della Sila e da due mandati è il sindaco di Corigliano Rossano, ottantamila anime risparmiate all’emigrazione, che ne fanno il terzo comune più abitato della Calabria. Tra Stasi e Milei ci sarebbe quindi una lontanissima parentela.
JAVIER MILEI DURANTE LA CAMPAGNA PRESIDENZIALE ARGENTINA HA FATTO IL GIRO DEL MONDO
Javier la fortuna l’ha fatta. Il suo patrimonio si aggira sui 125 milioni di dollari e da un anno è a capo di uno stato come l’Argentina, che ha conosciuto il 200 per cento di inflazione e che con lui e la sua cura da cavallo iperliberista ha rimesso in qualche modo i conti in ordine. Suo nonno, Ciccio Milei, aprì una bottega di frutta e verdura: il padre, Norberto Horacio, ha pilotato gli autobus di Buenos Aires. Lui, Javier, ha studiato e insegnato all’università, il suo video con una motosega in mano per tagliare tutti i rami dello stato sociale, durante la campagna presidenziale argentina, ha fatto il giro del mondo.
Javier, 54 anni, non è sposato, aveva un mastino inglese, Conan, morto di cancro: l’ha fatto clonare. «Era il mio migliore amico», ha confessato sui social. Ai quattro cuccioli ereditati ha dato i nomi dei suoi quattro economisti preferiti. Bizzarro, imprevedibile, ora è ospite della presidente Meloni che avrebbe riservato una sorpresa per lui.
NELLE ORIGINI CALABRESI DI MILEI ANCHE UNA PARENTELA CON STASI, IL SINDACO DI CORIGLIANO -ROSSANO
Il sindaco Flavio Stasi è dieci anni più giovane di Javier, si è laureato in Ingegneria gestionale all’Unical di Cosenza e, a differenza del lontano parente, è un convinto assertore dell’intervento dello stato in economia. Ha sempre militato in movimenti di sinistra e suo zio Stefano Milei, fratello della madre, è stato per lui un punto di riferimento. Anche Stefano Milei è stato sindaco di Rossano dal 1974 al 1976. «Da giovane – racconta il professore di storia Franco Filareto – era tra i più brillanti studenti del liceo classico San Nilo, prendeva 8 e 9 nelle materie più importanti, ma ogni anno veniva rimandato in Educazione fisica perché si rifiutava di partecipare ai sabati fascisti. Assieme ad alcuni compagni piazzò una bandiera rossa sul monumento ai caduti della grande guerra. Alcuni finirono in galera, lui fu giudicato da un ispettore ministeriale lo studente più antifascista di Rossano».
Stefano, che aveva una vaga somiglianza con Palmiro Togliatti, è stato, assieme a Marco De Simone, divenuto poi senatore nelle file del Pci, uno tra i più implacabili oppositori delle giunte democristiane che per più di trent’anni si sono succedute a Rossano, sede arcivescovile, sino a diventare sindaco di una giunta ultrarossa.
ORIGINI DI CORIGLIANO- ROSSANO IPOTESI CITTADINANZA ONORARIA AL PREMIER ARGENTINO MILEI
Come il nipote Flavio Stasi che ora con il suo consiglio comunale dovrà decidere se concedere o meno la cittadinanza onoraria al prozio Javier Milei. I giornali argentini danno per scontato che al presidente, sara’ concesso un secondo passaporto, quello italiano, per via del nonno Ciccio, sbarcato in Argentina nel 1926 all’età di 8 anni. Ma sulla cittadinanza onoraria a Corigliano Rossano si addensano forti dubbi perché l’attuale sindaco, Flavio Stasi, a capo di una giunta di centro-sinistra, è nipote di Stefano ultracomunista. Gliela darà? Parenti serpenti. Forse. O rifiuto del familismo amorale? «Non so se siamo parenti con il presidente argentino – spiega Menena Milei, figlia di Stefano e architetta a Roma – Ricordo che papà fece una ricerca genealogica sulla nostra famiglia e trovò un Agostino Milei, emigrato in Argentina. Dovrei riprendere quelle carte. Considerata la rarità del cognome, direi che una parentela è piuttosto probabile».
Il quotidiano argentino O Globo scrive che il presidente Javier Milei ha ottenuto la cittadinanza italiana. Come la sorella Karina, segretaria generale della presidenza. Con la premier Giorgia Meloni, Javier, ha sicuramente qualcosa in comune. Francesco Milei, Ciccio per i familiari, è sbarcato sulle coste argentine negli anni Venti, dopo un lungo viaggio su una nave. Aprì un negozio di frutta e verdura. Javier è il maggiore dei due figli di Ciccio e di Alicia Lujan Lucich, Norberto Horacio. Javier è più volte venuto in Italia, preferendo quella che era la compagnia di bandiera, l’Alitalia. Il legame con l’Italia sembra abbastanza forte. Un viaggio in Calabria? A Corigliano Rossano, dove il probabile pronipote è sindaco? La saga dei Milei è tutta ancora da scrivere, per lo meno sul versante italiano.
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