Il consigliere regionale Francesco Pitaro
2 minuti per la letturaCATANZARO – Il consigliere regionale Francesco Pitaro aderisce al Partito democratico con grande gioia degli organismi direttivi – leggi l’ex segretario provinciale di Catanzaro poi tornato in carica, Gianluca Cuda, e il presidente dell’assemblea Michele Drosi – ma senza il placet della base, quella che dovrebbe essere rappresentata dai circoli territoriali, che ci tengono a far sapere di aver appreso la notizia del tesseramento dalla stampa.
Si apre in questo modo un braccio di ferro sulla costruzione delle liste per le imminenti regionali che i militanti intendono portare fino all’attenzione del segretario nazionale Enrico Letta, che sabato sarà in Calabria. Cuda e Drosi, quindi, preannunciando con entusiasmo una conferenza stampa ed un’ assemblea pubblica nelle prossime settimane “per avviare una nuova fase e per programmare incontri e iniziative sui temi di più stringente attualità nel dibattito politico del Paese, della regione e a livello locale”, augurando buon lavoro a nome del Pd al consigliere Pitaro che “siamo sicuri, saprà essere un intelligente valore aggiunto ed un solido riferimento istituzionale e politico per il Pd e per le nostre comunità”.
A quanto pare, Pitaro, di auguri ne ha bisogno e quelli del segretario provinciale e del presidente dell’assemblea non bastano visto che “la base” fa sentire senza remore il proprio dissenso.
“Siamo rimasti colpiti dal fatto che la notizia sia stata data da organismi di partito, obbligati ad una doverosa terzietà, ma che pare abbiano già scelto di “sponsorizzare” un candidato ancor prima della presentazione delle liste e della coalizione, senza discutere preventivamente con la direzione provinciale, con il commissario o con la candidata alla presidenza Amalia Bruni”, scrive in una nota il Coordinamento dei circoli della città che, comunque, dà voce a molti dei potenziali candidati democrat per il collegio centro (dall’ex presidente della Provincia di Catanzaro Enzo Bruno, ai già candidati Fabio Guerriero e Raffaele Mammoliti).
I Circoli del Pd ritengono che per storia, impegno, risultati ottenuti, idee e appartenenza il Partito avesse già al proprio interno “le personalità possono affrontare la prossima sfida elettorali ottenendo risultati importanti”, chiedono di valutare solo quelle candidature che “abbiano una storia e una coerenza ben definite e dimostrabili rispetto alle idee progressiste, riformiste ed ecologiste; che non appartengano a gruppi politici esterni al PD o alla coalizione del centro sinistra nelle istituzioni; che non abbiamo mai espresso voti o ricercato consenso per il centro destra o comunque per coalizioni avversarie; che non siano sostenuti elettoralmente (grandi elettori) da persone con precedenti penali, con contestazioni di reati contro il bene comune e soprattutto non siano riconducibili ad ambienti della criminalità organizzata”, giusto per citare qualche esempio. che non siano stati protagonisti di episodi di trasversalismo e trasformismo politico. Il commissario regionale Stefano Graziano è avvisato.
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