Salvatore Scalzo durante il flashmob di presentazione della candidatura a sindaco nel 2011
3 minuti per la letturaCATANZARO – Il nome c’è già, si chiamerà “I need EU – Catanzaro città d’Europa”. Nei prossimi giorni sarà inaugurata anche una sede nel capoluogo di regione che ospiterà l’emanazione locale del network europeo lanciato all’indomani del consiglio europeo del 23 aprile scorso dedicato al piano di ripresa europeo per il post-Covid dal già candidato a sindaco del centrosinistra Salvatore Scalzo.
Il network – che, come anticipato su queste colonne, già coinvolge rappresentanti da otto capoluoghi di provincia italiani e da dieci stati membri dell’UE – si ispira a una visione di Europa progressista, inclusiva, solidale, sostenibile e democratica. A vocazione transnazionale, intende lavorare su due livelli: il livello europeo e il livello delle città/territori. Proprio, rispetto alle città/territori, l’idea è quella di creare dei programmi e delle visioni-modello di città europee. L’accento del progetto è chiaramente quello della costruzione di un popolo Europeo e di un’Europa unita, solidale, popolare come battaglia politica di una generazione. Ma l’obiettivo è quello di declinarlo anche e soprattutto su base locale, a partire dal sud d’Italia ma possibilmente in ogni capitale d’Europa e in molte città d’Italia. Una declinazione locale che nelle intenzioni del gruppo di professionisti che nel 2011 ha dato vita a quella “rivoluzione arancione” che, con la candidatura a sindaco del giovane funzionario europeo, ha portato la città di Catanzaro sulle prime pagine dei giornali nazionali e internazionali come esempio di partecipazione politica e di rinnovamento, deve essere sinonimo di modernità nei territori, di apprendimento comune sulla base di buone pratiche, di classe dirigente aperta, moderna, competente. Quegli stessi valori che 10 anni orsono hanno animato il movimento intergenerazionale guidato da Scalzo che, seppur sconfitto alle urne, ha avuto il merito di portare il centrosinistra al suo massimo storico di consensi in città, sfiorando il 43%.
L’iniziativa non nasce in contrapposizione, ma in una logica di dialogo e complemento a tutte le buone iniziative in corso a livello locale. Non a caso Scalzo, in questi giorni, ha incontrato tra gli altri la leader calabrese (tra i protagonisti dell’esperienza del 2011) del movimento delle Sardine, Jasmine Cristallo, e il leader di “Cambiavento”, l’ex consigliere comunale Nicola Fiorita. Ma anche alcuni dei dirigenti locali del Pd e soprattutto ha riunito intorno allo stesso tavolo quei giovani professionisti che hanno animato la campagna elettorale contro Michele Traversa prima e Sergio Abramo poi.
Tra due anni, infatti, i catanzaresi saranno chiamati alle urne e un centrosinistra locale in costante e profonda crisi di identità potrebbe “beneficiare” dei contributi delle varie anime che lo compongono se le stesse confluiranno in un progetto comune. Tuttavia è ancora presto per immaginare scenari politici, la priorità, come emerge dagli ambienti della sinistra cittadina, è quella di costruire un campo largo in grado di battere quel centrodestra che da un ventennio governa la città.
Quel che è certo è che è in fase di organizzazione un evento pubblico che celebri i 10 anni dalla “rivoluzione arancione”. Un momento certamente dedicato al ricordo delle esperienze delle campagna elettorali del 2011 e del 2012 ma anche alla riflessione politica e all’analisi sull’attualità di quel contenitore politico alla luce del nuovo e mutato contesto locale e nazionale.
Per il centrosinistra la partita per il dopo-Abramo è quanto mai aperta.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA