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Francesca Scalfari e Simon Wood

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CATANZARO – Sono trascorsi 13 giorni dal loro arresto, da allora Francesca Scalfari, originaria di Soveria Simeri e suo marito, l’inglese Simon Wood, vivono in una condizione di estrema precarietà nelle prigioni di Zanzibar, l’isola africana e regione semiautonoma dello Stato della Tanzania diventata da anni il buen retiro della coppia che aveva trasformato la propria abitazione in un “Boutique Hotel”.

Dal 7 giugno scorso Francesca e Simon però stanno vivendo un terribile incubo dal quale oggi sperano di uscire, in giornata infatti è prevista l’udienza preliminare durante la quale i legali dei due chiederanno che vengano accordati gli arresti domiciliari. A riferirlo a Il Quotidiano del Sud Manuela Castegnaro, avvocato del Foro di Vicenza che sta seguendo costantemente la disavventura africana di Francesca e Simon; una coppia, ha rivelato l’avvocato che opera a Bassano del Grappa, benvoluta da tutti sull’isola, perfettamente rodata da anni di vita vissuti con la consapevolezza di essere “nel posto giusto”.

Qui Francesca e Simon spesso si sono resi spesso protagonisti di campagne benefiche, di sensibilizzazione nei confronti dei lavoratori del posto, un arresto, il loro, che dunque ha suscitato molto clamore tra i residenti, affezionati a questi due occidentali. Il fratello di Francesca, Marco, anche lui impegnato allo stremo nel tentativo di tirar fuori da quelle carceri il prima possibile sorella e cognato, ieri, dopo giorni di attesa vana, è riuscito a far visita ai due; grande la preoccupazione dell’uomo per le condizioni in cui versa la coppia, la donna, apparsa al congiunto molto provata, trasferita in una cella più piccola rispetto a quella in cui stava da giorni, starebbe comunque condividendo spazi molto angusti con altre 20 detenute, in condizioni igienico-sanitarie davvero proibitive.

Simon Wood invece, si troverebbe ancora, dal giorno dell’arresto, a condividere la “cella” con altri 200 detenuti, con il rischio altissimo di contrarre qualche malattia o peggio, diventare oggetto delle attenzioni di criminali incalliti.

Le accuse di riciclaggio, le uniche per le quali a Zanzibar non sarebbero previsti gli arresti domiciliari, a detta del legale, sarebbero ascrivibili ad una precedente causa civile intentata da una coppia di ex soci di Francesca e Simon.

Ad interessarsi alle sorti dei due sposi anche le ambasciate di Italia e Regno Unito, Manuela Castegnaro ha infatti rivelato a Il Quotidiano del Sud che oggi, nel corso dell’udienza preliminare che deciderà le sorti della donna soveritana, ricordata con affetto da tutti nel paese del catanzarese e di suo marito, saranno presenti l’Ambasciatore Italiano a Zanzibar ed un delegato di quella inglese.

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