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Il viadotto Bisantis, conosciuto anche come ponte Morandi, a Catanzaro

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CATANZARO – Il Gup di Catanzaro, nell’ambito dell’inchiesta “Brooklyn” che nel novembre scorso, per presunte irregolarità nei lavori di manutenzione, ha portato al sequestro del viadotto “Bisantis” di Catanzaro, conosciuto anche come ponte “Morandi”, e della galleria Sansinato sulla Strada Statale 280, ha rinviato a giudizio 7 persone fra funzionari Anas, imprenditori e professionisti.

Le accuse vanno, a vario titolo, dall’intestazione fittizia all’associazione a delinquere, dalla corruzione all’auto riciclaggio, fino alla frode in pubbliche forniture aggravate dalle modalità mafiose, truffa, falsità ideologica e materiale commessa da pubblico ufficiale.

A processo è finito anche un ispettore della Guardia di Finanza.

Il 3 novembre scorso gli sviluppi dell’inchiesta, diretta dalla Dda di Catanzaro guidata dal procuratore Nicola Gratteri, portarono al sequestro, con facoltà d’uso, del ponte Morandi e della galleria Sansinato allo scopo di svolgere accertamenti di natura tecnica.

L’attività investigativa delineò “un grave quadro indiziario a carico degli imprenditori, titolari di fatto dell’impresa aggiudicataria dei lavori, i quali, a causa di problemi finanziari, con la complicità del direttore dei lavori e di un ingegnere dell’Anas, impiegavano nelle lavorazioni un tipo di malta di qualità scadente, ma più economico di quello inizialmente utilizzato”. L’inizio del processo è stato fissato per l’1 giugno.

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