La sala Gos dove è avvenuto il furto
2 minuti per la letturaLAMEZIA TERME (CATANZARO) – L’ingresso allo stadio è vietato al pubblico per una ordinanza comunale emessa a dicembre scorso relativa al mancato rinnovo della certificazione antincendio (così come tutti gli impianti sportivi lametini), ma evidentemente qualcuno ha trovato il modo di entrare.
Ma non per assistere a una partita, bensì a rubare i monitor della sala Gos riservata alla polizia di Stato. La denuncia giunge dalla Vigor Lamezia che ha in gestione lo stadio “Guido D’Ippolito”.
“Esprimiamo tutta la nostra amarezza – si legge in una nota – per l’accaduto, ma certamente non saranno anche questi episodi a scoraggiarci e questo perchè non escludiamo che il fattaccio possa anche essere stato commesso al fine di fare un torto alla nostra società, gestore temporaneo dello stadio, il cui impegno e lavoro che sta portando avanti fra mille difficoltà (purtroppo anche ambientali) evidentemente continua a dare fastidio, ma per fortuna non a tutta la città e quindi non all’intera tifoseria biancoverde”.
“Ci auguriamo – prosegue la nota – di sbagliarci e quindi che il fatto sia riconducibile alla mano e alle intenzioni di qualche balordo che in ogni caso ha provocato danni a un bene della comunità lametina tutta”.
Poi i fatti: “Abbiamo, infatti, presentato denuncia alla forze dell’ordine, dopo averle fatte prontamente intervenire sul posto, per il furto e il danneggiamento che abbiamo scoperto ieri pomeriggio allo stadio “Guido D’Ippolito”. Sono stati infatti asportati i monitor della sala Gos (Gruppo Operativo Sicurezza) riservata alla polizia di Stato per monitorare il sistema di videosorveglianza dello stadio. Una incursione senza precedenti al “D’Ippolito” e probabilmente compiuta da “professionisti” visto anche il danneggiamento “chirurgico” della porta d’ingresso della sala riservata alla Polizia di Stato. Certamente – conclude la nota – la nostra speranza è che presto venga fatta luce e in tal senso nutriamo fiducia verso le forze dell’ordine già impegnate a scoprire il responsabile/i”.
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