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CATANZARO – Nell’ambito del programma nazionale “Focus Ndrangheta”, i Carabinieri di Catanzaro e la Polizia in servizio presso la Questura di Catanzaro hanno effettuato un servizio congiunto di controllo del territorio nei quartieri nevralgici della zona sud del capoluogo.
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Nel corso dell’intervento sono state sottoposte e controllo alcune officine meccaniche, carrozzerie e autolavaggi al fine di accertarne la regolarità, focalizzando l’attenzione sulla tutela ambientale.
Nel corso del servizio i militari e gli agenti hanno controllato un’officina meccanica, carrozzeria e autolavaggio presente su una vasta area in Località Germaneto. Il controllo ha evidenziato la violazione di numerose norme di tutela ambientale tra cui le operazioni di verniciatura dei mezzi che avvenivano senza l’adozione di apposita cabina, necessaria per la captazione della vernice nebulizzata che dovrebbe essere successivamente sottoposta a filtraggio al fine di abbattere gli inquinanti per l’atmosfera.
IL VIDEO DELL’OPERAZIONE DI POLIZIA E CARABINIERI
Inoltre, i piazzali circostanti lo stabilimento, oltre ad essere utilizzati come parcheggio dei mezzi da sottoporre all’attività manutentiva, nonché di quelli già riparati, venivano utilizzati come deposito di veicoli in disuso e parti degli stessi, alcuni dei quali si presentavano in cattivo stato di conservazione, fortemente ossidati, poiché sottoposti all’azione degli agenti atmosferici.
Sui piazzali erano presenti rifiuti speciali pericolosi e non, accumulati nel tempo da olii e grassi minerali esausti, contenuti in fusti metallici e recipienti in plastica, a materiale di risulta originato da demolizione di manufatti e rottami metallici. In parte il materiale era su nudo terreno, in cui si notavano punti intrisi da olio minerale esausto.
Infine, in una porzione del piazzale antistante il capannone erano in corso operazioni di lavaggio di una macchina operatrice cingolata, avvalendosi di idropulitrice. I reflui industriali, originati dal lavaggio, che si presentavano di colorazione scura poiché con olii e grassi, defluivano per pendenza sulla pavimentazione ed interessavano successivamente una tubazione di deflusso interrata.
L’amministratore unico della ditta risultava in possesso delle autorizzazioni ambientali, ovvero dell’autorizzazione allo scarico dei reflui industriali e alle emissione in atmosfera ma non è stato in grado di esibire idonea documentazione circa lo smaltimento dei fanghi di lavaggio, nonché il contratto stipulato con azienda incaricata al trasporto e smaltimento dei rifiuti. Alla luce di ciò veniva denunciato per una serie di reati ambientali mentre l’intera area interessata, estesa per circa 10000 mq, veniva sottoposta a sequestro preventivo.
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