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Durante il carnevale, a Satriano di Lucania nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, gli uomini si vestono da alberi. Un rito recuperato di recente e la cui storia si perde nel tempo.
Il Rumit è la maschera tradizionale di questo Carnevale, «uomo vegetale, albero vagante, maschera silente che l’ultima domenica prima del martedì grasso gira tra le strade del paese strusciando il fruscio (un bastone con all’apice un ramo di pungitopo) sulle porte delle case. Chi riceve la visita del Rumit rispetta il suo silenzio e in cambio di un buon auspicio dona qualcosa (fino a qualche anno fa generi alimentari, ora pochi spicci)».
Il 14 febbraio 2015, per il secondo anno consecutivo, prendendo spunto dalla cine-installazione Alberi di Michelangelo Frammartino, il cinema diventa tradizione con l’organizzazione della Foresta che cammina composta da 131 Rumit, uno per ogni paese della Basilicata.
Chiunque può diventare uomo albero per un giorno prenotando il proprio vestito. Inoltre è possibile animare la foresta con personaggi, animali, piante che vivono nel bosco.
Ma l’organizzazione del carnevale di Satriano permette ai fruitori dell’evento di indossare anche le altre maschere tipiche: domenica 15 febbraio si può diventare Orsi, Quaresime oppure partecipare alla Zita, la messa in scena del matrimonio con lo scambio dei ruoli.
L’evento è organizzato dall’associazione Al Parco, in collaborazione con associazioni e volontari, con il patrocinio dell’amministrazione comunale, Apt Basilicata, Parco Nazionale Appennino Lucano e Gruppo di Azione Locale Marmo Melandro.
Per informazioni basta scrivere a carnevaledisatriano@gmail.com o curiosare sul sito ufficiale alparcolucano.it.
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