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ORMAI è solo questione di ore. Per i fan del rocker di Correggio è già partito il conto alla rovescia in attesa che alle 18 si apriranno i cancelli del Palazzetto di contrada Lavangone dove il Liga approderà con il suo “Mondovisione tour – Piccole città . 

Un tour in cui lo spettacolo e l’atmosfera saranno quelli dei   primissimi concerti di Ligabue, basati su una produzione potente ed essenziale e a strettissimo contatto col pubblico.

«Ho proprio voglia di portarlo in giro questo “Mondovisione” – ha dichiarato nel presentare il tour che ha preso il via da Correggio –   per poi suonare in altri piccoli palazzetti in altre piccole città. Per poi passare agli stadi. E poi andare in Europa e nel mondo. A presto».

Il Liga sarà accompagnato sul palco dalla sua storica band formata da Federico “Fede” Poggipollini (chitarra), Niccolò Bossini (chitarra), Luciano Luisi (tastiere e programmazioni), Michael Urbano (batteria) e Davide Pezzin (basso).

Correggio, il suo paese natale, dove ha proposto una scaletta di 25 canzoni che ha ben miscelato vecchi successi e nuovi pezzi tratti dall’ultimo album. L’apertura della tappa di Correggio è stata con “Piccola città eterna” e “I ragazzi sono in giro” per proseguire con “Siamo chi siamo” dall’ultimo disco Mondovisione.

Molti i brani impressi nel cuore dei fan per un concerto che percorre tutta la carriera del rocker emiliano. Tre i bis dopo 22 canzoni filate, con in chiusura “Con la scusa del rock’n’roll”, uno dei migliori pezzi di Mondovisione.

A Potenza la  “Ligabuemania” era già esplosa domenica scorsa giornata scelta dagli organizzatori per la vendita dei biglietti. Un fiume di gente (in maggioranza giovani) ha letteralmente invaso lo spazio antistante il Palabasento, in fila per accaparrarsi un biglietto per quello che è già definito il più importante evento musicale dell’anno. Oltre ai giovani in fila c’erano anche genitori “accompagnatori” ma anche quella fetta di adulti da sempre fan del rocker emiliano. Se qualcuno temeva qualche problema visto anche il repentino dietro front e la scelta di vendere i biglietti nei pressi del Palabasento, questi non è stato accontentato.

Complice anche la pazienza dei fan, gli organizzatori sono stati facilitati nel loro compito e la vendita (massimo due i biglietti a testa che potevano essere venduti) è andata nel migliore dei modi. Già nel primissimo pomeriggio i ticket a discposizione erano già esauriti. L’unica nota dolente la scelta di far pagare il parcheggio. Molti infatti hanno ritenuto eccessiva la pretesa. Ora non resta che attendere mercoledì per vedere e gustare l’attesissimo “Mondovisione tour-Stadi 2014” con cui, a distanza di quasi quattro anni, Luciano Ligabue è tornato protagonista sulla scena musicale nazionale. «Ho proprio voglia di portarlo in giro questo Mondovisione» disse il cantante poco prima di cominciare il tour. Ha iniziato da Correggio sua città natale per poi passare ai palazzetti e infine agli stadi. Potenza non sarà San Siro o lo stadio Olimpico. Quello che è certo è che l’entusiamo è lo stesso. E visto le premesse, c’è da scommetterci. Durante il concerto Ligabue presenterà il suo nuovo album da cui emerge un suono più graffiato e grintoso rispetto ai lavori precedenti, con un leggero debito al rock impegnato di stampo americano. Dopo un giro nel pop, è tornato ai suoi sogni di rock‘n’roll. Ligabue non sfornava un disco di inediti da tre anni e l’attesa intorno a questo suo decimo lavoro in studio era davvero tanta. E così le aspettative. Che non sono affatto deluse. Il primo singolo “Il sale della terra”, pur non essendo uno dei pezzi più riusciti del cantante, aveva dato l’impressione di una svolta sia nella musica sia nei testi del rocker. Basta ascoltare il disco per capire che non è così. Chi sperava in un ritorno alle origini ha di che gioire. «Mi piace pensare che il rock sia il modo che uno ha per non dover avere pudore dei propri sentimenti», racconta Ligabue. E lo spiega ancora meglio sulle note di «Con la scusa del rock’n’roll», penultima canzone dell’album: «In quella canzone ho detto cose che potevo non dire e fatto cose che potevo non fare».

al.g.

a.giammaria@luedi.it

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