Il Premio Levi 2013
tra libri e cinema
Sabato ad Aliano la cerimonia di premiazione
Vincenzo Alliegro, Guido Conti, André Vauchez
e Dritero Agolli sono i vincitori della XVI edizione
di MARGHERITA AGATA
ALIANO-Nel piccolo centro, adagiato tra i calanchi, che, dopo Grassano, fu dimora lucana degli anni del confino dell’intellettuale e pittore Carlo Levi, la memoria ha radici lunghe. Di “Don Carlo” da queste parti non si sono mai dimenticati. Il premio letterario nazionale a lui intitolato è giunto, quest’anno, allaXVI edizione. La cerimonia di consegna del prestigioso riconoscimento, sabato, alle ore 17, nell’Auditorium comunale. Ad aprire la serata sarà la proiezione del videoclip “Le ragioni di un Premio”, realizzato da Colangelo, Caruso e Rizzo. A fare gli onori di casa il sindaco di Aliano Luigi De Lorenzo e don Pietro Dilenge, presidente del Circolo culturale “Nicola Panevino”, a cui si deve l’istituzione del Premio Levi. Interverranno, inoltre, Antonio Colaiacovo, presidente del Parco letterario “Carlo Levi” di Aliano e Vincenzo Santochirico, presidente del Consiglio regionale di Basilicata. Poi un breve tuffo nel mondo del cinema con la proiezione del video: “Cineturismo nei luoghi di Carlo Levi e di
Francesco Rosi” e gli interventi di Cristiano Re, Fondazione Eni Enrico Mattei e Paride Leporace, direttore della Lucana Film Commission. Dopo un intermezzo musicale a cura del Gruppo Polifonico di Valona (Albania), il conferimento del Premio a Guido Conti, André Vauchez, Dritëro Agolli, Enzo Vinicio Alliegro che saranno intervistati dal presidente di giuria, Raffaele Nigro. Due gli autori segnalati: Roberto Riccardi per la Narrativa nazionale e Imelde Cassino Rosati per la Narrativa regionale. Le conclusioni saranno di Vito De Filippo, presidente della Regione Basilicata. Coordina: Valentina Bisti, giornalista di Rai 1.
Nato nel 1988 per promuoverne un concorso letterario destinato alle tesi di laurea sull’opera letteraria e pittorica, il Premio letterario nazionale Carlo Levi, è oggi diventato un appuntamento importante nell’ambito della cultura lucana ed è senza dubbio, insieme al Parco letterario dedicato all’Autore piemontese, un tributo che la comunità di Aliano rende riconoscente a Carlo Levi, esule nel piccolo paese -“Gagliano” nel Cristo si è fermato ad Eboli – durante il periodo fascista negli anni 1935 – 1936 e sepolto nel cimitero di Aliano nel 1975. I riconoscimenti sono andati a nomi prestigiosi quali Dinu Adamesteanu, Alberto Bevilacqua, Vincenzo Cerami, Giuseppe Lupo, Raffaele Nigro, Walter Pedullà, Giuseppe Pontiggia, Gianni Riotta, Stefano Rodotà, Giovanni Russo, Ariel Toaff, Mario Trufelli, Dacia Maraini, Andrea Di Consoli, e anche al regista Francesco Rosi, dal 1993 cittadino onorario di Aliano e di recente incontrato dal sindaco De Lorenzo, in occasione del conferimento della cittadinanza da parte della città di Matera. E aspettando il ritorno di Rosi nel paese di Levi, si giunge traguardo della XVI edizione, che vede premiati, accanto a due autori italiani, Guido Conti ed Enzo Vinicio Alliegro, che si caratterizzano anche per un forte e radicato senso identitario, due autori stranieri, il francese André Vauchez e l’albanese Dritëro Agolli. E’ la conferma che la letteratura e l’arte aiutano ad esaltare il senso dell’appartenenza con la valorizzazione delle diversità. Enzo Vinicio Alliegro, lucano di Viggiano, dove è nato nel 1967, si è aggiudicato il premio per la saggistica regionale con la corposa e articolata opera “Il totem nero”, strutturata in nove capitoli. Guido Conti, a sua volta, prosegue degnamente la nobile tradizione letteraria della Bassa Padana, aureolata nel secolo appena passato dalle opere di Cesare Zavattini, Giovannino Guareschi, Giorgio Torelli, Alberto Bevilacqua, Luigi Malerba, con “Il grande fiume Po”, un’opera chesi muove per uno spazio immenso ed oltre i confini del tempo.
Poeta, giornalista e scrittore è Dritëro Agolli. Nato da famiglia contadina nel sud dell’Albania, le sue prime pubblicazioni risalgono al 1946. Il motivo dominante della sua ispirazione poetica sarà sempre l’attaccamento alla tradizione e alle radici contadine, che rivendicherà con orgoglio sostenendo che il destino lo ha voluto “contadino e poeta”. Per la saggistica l’opera premiata è “Francesco d’Assisi” di André Vauchez che riesce a contestualizzare storicamente il personaggio, pur nella consapevolezza che l’oggettività assoluta è chimerica e che il biografo non deve rinunciare alla sua soggettività.
ALIANO-Nel piccolo centro, adagiato tra i calanchi, che, dopo Grassano, fu dimora lucana degli anni del confino dell’intellettuale e pittore Carlo Levi, la memoria ha radici lunghe. Di “Don Carlo” da queste parti non si sono mai dimenticati. Il premio letterario nazionale a lui intitolato è giunto, quest’anno, allaXVI edizione.
La cerimonia di consegna del prestigioso riconoscimento, sabato, alle ore 17, nell’Auditorium comunale. Ad aprire la serata sarà la proiezione del videoclip “Le ragioni di un Premio”, realizzato da Colangelo, Caruso e Rizzo. A fare gli onori di casa il sindaco di Aliano Luigi De Lorenzo e don Pietro Dilenge, presidente del Circolo culturale “Nicola Panevino”, a cui si deve l’istituzione del Premio Levi. Interverranno, inoltre, Antonio Colaiacovo, presidente del Parco letterario “Carlo Levi” di Aliano e Vincenzo Santochirico, presidente del Consiglio regionale di Basilicata. Poi un breve tuffo nel mondo del cinema con la proiezione del video: “Cineturismo nei luoghi di Carlo Levi e diFrancesco Rosi” e gli interventi di Cristiano Re, Fondazione Eni Enrico Mattei e Paride Leporace, direttore della Lucana Film Commission.
Dopo un intermezzo musicale a cura del Gruppo Polifonico di Valona (Albania), il conferimento del Premio a Guido Conti, André Vauchez, Dritëro Agolli, Enzo Vinicio Alliegro che saranno intervistati dal presidente di giuria, Raffaele Nigro. Due gli autori segnalati: Roberto Riccardi per la Narrativa nazionale e Imelde Cassino Rosati per la Narrativa regionale.
Le conclusioni saranno di Vito De Filippo, presidente della Regione Basilicata. Coordina: Valentina Bisti, giornalista di Rai 1. Nato nel 1988 per promuoverne un concorso letterario destinato alle tesi di laurea sull’opera letteraria e pittorica, il Premio letterario nazionale Carlo Levi, è oggi diventato un appuntamento importante nell’ambito della cultura lucana ed è senza dubbio, insieme al Parco letterario dedicato all’Autore piemontese, un tributo che la comunità di Aliano rende riconoscente a Carlo Levi, esule nel piccolo paese -“Gagliano” nel Cristo si è fermato ad Eboli – durante il periodo fascista negli anni 1935 – 1936 e sepolto nel cimitero di Aliano nel 1975.
I riconoscimenti sono andati a nomi prestigiosi quali Dinu Adamesteanu, Alberto Bevilacqua, Vincenzo Cerami, Giuseppe Lupo, Raffaele Nigro, Walter Pedullà, Giuseppe Pontiggia, Gianni Riotta, Stefano Rodotà, Giovanni Russo, Ariel Toaff, Mario Trufelli, Dacia Maraini, Andrea Di Consoli, e anche al regista Francesco Rosi, dal 1993 cittadino onorario di Aliano e di recente incontrato dal sindaco De Lorenzo, in occasione del conferimento della cittadinanza da parte della città di Matera. E aspettando il ritorno di Rosi nel paese di Levi, si giunge traguardo della XVI edizione, che vede premiati, accanto a due autori italiani, Guido Conti ed Enzo Vinicio Alliegro, che si caratterizzano anche per un forte e radicato senso identitario, due autori stranieri, il francese André Vauchez e l’albanese Dritëro Agolli.
E’ la conferma che la letteratura e l’arte aiutano ad esaltare il senso dell’appartenenza con la valorizzazione delle diversità. Enzo Vinicio Alliegro, lucano di Viggiano, dove è nato nel 1967, si è aggiudicato il premio per la saggistica regionale con la corposa e articolata opera “Il totem nero”, strutturata in nove capitoli. Guido Conti, a sua volta, prosegue degnamente la nobile tradizione letteraria della Bassa Padana, aureolata nel secolo appena passato dalle opere di Cesare Zavattini, Giovannino Guareschi, Giorgio Torelli, Alberto Bevilacqua, Luigi Malerba, con “Il grande fiume Po”, un’opera chesi muove per uno spazio immenso ed oltre i confini del tempo. Poeta, giornalista e scrittore è Dritëro Agolli.
Nato da famiglia contadina nel sud dell’Albania, le sue prime pubblicazioni risalgono al 1946. Il motivo dominante della sua ispirazione poetica sarà sempre l’attaccamento alla tradizione e alle radici contadine, che rivendicherà con orgoglio sostenendo che il destino lo ha voluto “contadino e poeta”. Per la saggistica l’opera premiata è “Francesco d’Assisi” di André Vauchez che riesce a contestualizzare storicamente il personaggio, pur nella consapevolezza che l’oggettività assoluta è chimerica e che il biografo non deve rinunciare alla sua soggettività.