Il crob di Rionero
2 minuti per la letturaDOVREBBE ripartire nei prossimi giorni la mappatura dei tumori sviluppati dai residenti in Basilicata.
È di martedì scorso, infatti, la delibera con cui il direttore generale del Centro oncologico regionale di Rionero (Crob), Gerardo Di Martino, ha dato via libera all’affidamento di una mini-consulenza in materia a un ingegnere a lungo in servizio in Regione Basilicata, e da un anno in quiescenza, Antonio Valanzano.
Obiettivo della collaborazione dovrebbe essere quello di aggiornare le mappe con la georeferenziazione dei casi di tumore accertato in due comuni in cui di recente sono state fatte modifiche alla toponomastica, Maratea e Marsico Nuovo.
Proprio la georeferenziazione dei dati, infatti, rappresenta l’orizzonte più promettente dal punto di vista della ricerca tra le attività affidate al Registro regionale dei tumori perché permetterebbe di valutare anche eventuali correlazioni tra le patologie sviluppate e fattori di esposizione ambientale, «svincolate dai confini amministrativi comunali».
Negli ultimi due anni anche l’attività in senso stretto del Registro regionale tumori, istituito nel 2000 e affidato al Crob di Rionero, ha ovviamente risentito della pandemia, che ha provocato rallentamenti nell’attività complessiva della macchina sanitaria.
L’ultimo aggiornamento dei dati di incidenza tumorale pubblicato sul sito del Crob, ad esempio, risale a dicembre del 2020 e ha preso in esame i nuovi casi registrati nel 2017.
Sempre martedì i vertici del Crob hanno dato via libera anche a un accordo di collaborazione tra l’Istituto e il “Joint research centre of the European Commission”.
Obiettivo dell’intesa è l’«armonizzazione dei dati sul cancro per la valutazione della malattia neoplasica a livello europeo».
In precedenza il registro tumori del Crob era già entrato a far parte dell’European network of cancer registries (rete europea dei registri tumori, ndr), che lavora «per garantire livelli di qualità che consentano un confronto accurato dei dati dei registri tumori in tutta Europa ai fini della sorveglianza del cancro e della ricerca epidemiologica».
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