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POTENZA – Ci sono «diverse anomalie che suscitano perplessità sul piano della legittimità e della conformità alle regole della buona amministrazione». E’ quanto ritiene la Cisl medici Basilicata che, per questo, ha inviato una segnalazione indirizzata al presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, ai ministri della Salute e della Pubblica amministrazione, Orazio Schillaci e Paolo Zangrillo, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Potenza e alla Procura regionale della Corte dei Conti.

L’organizzazione sindacale lucana, che già nelle scorse settimane aveva denunciato disagi e formulato una serie di contestazioni, evidenzia nella segnalazione «le diverse anomalie che stanno da tempo interessando la gestione della sanità lucana e che suscitano motivi di perplessità, sia sotto il profilo della legittimità, sia sotto il profilo della conformità alle regole della buona amministrazione».

In modo particolare, la segreteria regionale della Cisl medici Basilicata ha sottoposto all’attenzione di Governo, Procura e Corte dei Conti «le condizioni di assoluta precarietà – è scritto in una nota – in cui versano attualmente gli assetti delle direzioni strategiche delle aziende sanitarie lucane, offrendo anche un’approfondita analisi di merito sulla discrezionalità procedurale utilizzata dalla Regione Basilicata per la nomina/sostituzione dei direttori generali». Inoltre, sono stati posti in evidenza «gli aspetti di dubbia legittimità riguardanti alcuni recenti atti che appaiono palesemente difformi rispetto a quanto previsto dalle disposizioni di legge e dalle norme contrattuali vigenti. Rispetto a tali violazioni si sta procedendo con specifiche azioni verso singole responsabilità», specifica il sindacato.

Nella segnalazione la Cisl medici Basilicata ha inoltre sottolineato le questioni relative alla tenuta degli equilibri finanziari delle aziende sanitarie, rimarcando «il grave ritardo con cui alcune Asl hanno chiuso i loro bilanci di esercizio 2021 – prosegue la nota -, ritardo che rileva tanto come violazione di legge, quanto come mancato rispetto del principio di buon andamento». Per la Cisl medici lucana «la sanità regionale, che sta vivendo una stagione di grave affanno e che dimostra sempre più di non riuscire a dare risposte efficaci ai bisogni di salute della gente, ha innanzitutto necessità di assetti manageriali stabili e illuminati, capaci di esprimere valide competenze sia sotto il profilo tecnico che organizzativo. Non è più rinviabile un ripensamento della sanità regionale – si aggiunge – che sia in grado di parlare la lingua della prossimità e che sia strutturata in una rete di servizi capace di intercettare i bisogni, interpretarli e prenderli in carico».

Secondo l’organizzazione sindacale dei medici «le questioni complesse si affrontano con tenacia e costanza; è inaccettabile che il principale regista della sanità lucana, identificabile nella figura del direttore generale del dipartimento regionale delle Politiche alla salute, assicuri una presenza limitata solo a pochi giorni alla settimana. Ci piacerebbe conoscere quali siano gli atti programmatori che si stanno elaborando e cosa si sta producendo, al netto di alcune proposte di rivisitazione, anche abbastanza discutibili, dello schema degli uffici del dipartimento regionale. Questioni come l’appropriatezza delle cure, l’emigrazione sanitaria, la gestione delle acuzie e della cronicità – conclude la Cisl medici Basilicata – hanno necessità di un approccio, sia tecnico che politico, che sia più reale, più concreto, capace di considerare la reale dimensione dei problemi e analizzarne le causalità».

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