Romina Paludi
2 minuti per la letturaPolitiche 2022, cresce l’incognita Italexit in Basilicata con i sondaggi che accreditano il partito di Paragone oltre la soglia del 3%
POTENZA – Crescono ancora le probabilità di un colpo di scena nella contesa per i tre seggi da assegnare, il 25 settembre, nel collegio plurinominale della Camera lucana.
C’è anche questo tra le conseguenze dell’incrocio tra il sistema disegnato dalla legge elettorale in vigore, il cosiddetto “Rosatellum” e gli orientamenti di voto fotografati dagli ultimi sondaggi, che accreditano il partito “no euro” del giornalista Gianluigi Paragone, Italexit, oltre la soglia del 3% a livello nazionale.
Grazie all’accesso alla ripartizione dei seggi di Montecitorio, infatti, potrebbe essere proprio il partito dell’ex direttore della Padania, eletto nel 2018 col Movimento 5 stelle, a vedersi riconosciuto in extremis uno dei tre seggi lucani. Soppiantando il capolista del terzo polo di Renzi e Calenda, Mario Polese, e un secondo capolista di centrodestra, a scelta tra il forzista Michele Casino e il leghista Pasquale Pepe.
Tutto ruota attorno ai seggi di Montecitorio. Alla Camera verranno assegnati a liste e coalizioni di liste a livello nazionale, e non a livello regionale come avviene per il Senato, e alla ripartizione degli stessi che verrà effettuata, successivamente, a livello delle 28 circoscrizioni in cui è suddiviso il territorio nazionale.
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Effettuando quest’ultima operazione, in particolare, è successo anche 5 anni orsono, con la prima applicazione del “Rosatellum”, che vi fossero una lista a cui risultavano assegnati 5 seggi in più, il Movimento 5 stelle. Come pure una lista, quella di Liberi e uguali, a cui ne risultavano assegnati 4 in meno, e una coalizione, quella di centrosinistra, a cui ne risultava assegnato uno in meno. Di qui la sottrazione e la ridistribuzione dei cosiddetti seggi eccedentari, individuati nelle circoscrizioni dove la ripartizione originaria col sistema dei resti era risultata particolarmente premiante per i pentastellati.
La possibilità che anche il 25 settembre si ripeta uno scenario simile da giorni agita il sonno del capolista lucano di Movimento 5 stelle, Arnaldo Lomuti, e di quello del Partito democratico, Enzo Amendola, che sondaggi alla mano dovrebbero avere dalla loro i numeri giusti per vedersi assegnato un seggio col sistema dei resti più alti. Non dovrebbe avere di questi problemi, invece, il capolista di Fratelli d’Italia, Aldo Mattia, a cui andrebbe l’unico seggio assegnato a quoziente pieno, senza il ricorso al sistema dei resti.
POLITICHE 2022, CRESCE ITALEXIT IN BASILICATA
Quella stessa possibilità, ad ogni modo, continua ad alimentare anche i sogni romani di Polese, e di due parlamentari uscenti come Pepe e Casino, che, sondaggi alla mano, potrebbero sperare in un seggio eccedentario. Ecco allora che l’incognita Italexit rischia di rivelarsi insidiosa soprattutto per loro, che si vedrebbero scavalcati da un volto del tutto sconosciuto ai lucani come la romana Romina Paludi, titolare di un centro estetico della capitale e capolista di Italexit. Oggi a Matera dovrebbe esserci anche lei con Paragone per una conferenza stampa di inizio della campagna elettorale.
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