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MATERA – E’ una via crucis quella che riguarda impianti sportivi e società nella città di Matera. A fronte della “fuga obbligata” del Cmb di calcio a 5 impossibilitato a giocare alla tensostruttura per la mancanza di lavori si registra ieri anche la trasferta inattesa del Matera Grumentum di calcio costretto in extremis a giocare a Bernalda. Un problema di cui eravamo stati facili profeti alcune settimane fa ma che si è evidentemente anticipato di qualche settimana rispetto alle difficoltà meteorologiche.


La questione molto semplice è che un solo campo di calcio, il XXI Settembre, non è in grado di sostenere l’attività sportiva di tutte quante le società calcistiche cittadine. E se i lavori al campo di La Martella sono ancora in una fase iniziale al Paip invece sono finiti da tempo ma ancora non si riesce a giocare. Il punto della vicenda al di là delle questioni di ordine sportivo e di precedenza nell’utilizzo delle strutture in base alla disputa dei campionati è fondamentalmente questa.

Con le strutture disponibili e adeguate alle necessità le squadre materane non sarebbero costrette a recrsi altrove per giocare come ha dovuto fare ieri ilMatera Grumentuma andando a Bernalda.
Ma proviamo a ricostruire ciò che è avvenuto. Nella giornata di ieri c’era una coincidenza di partite in programma ed un solo campo disponibile. La serie C femminile in quanto campionato nazionale ha avuto la precedenza rispetto all’Eccellenz a lucana, torneo regionale. Le norme sono quelle della Figc. In mancanza di un accordo diverso sugli orari tra le squadre si procede secondo la gradualità dei campionati. Ma la questione è che con il Paip disponibile la femminile avrebbe potuto giocare al Paip e il Matera Grumentum al XXI Settembre o comunque vi sarebbero state due strutture per due squadre.

La beffa è arrivata quando il Matera Grumentum ha provato in extremis a giocare al Paip (il problema rimangono una serie di interventi minimi di messa in sicurezza necessari per aver l’omologazione della struttura e che il Comune non ha ancora effettuato, anche ma non solo, per la mancanza di materiali necessari agli interventi stessi). La società del presidente Petraglia sarebbe stata, in base a quanto si è appreso disponibile anche a giocare a porte chiuse se questo elemento fosse stato necessario per ottenere una deroga all’utilizzo di quella struttura. Ma in realtà prima ancora che la questione fosse approfondita si è presentato un ulteriore piccolo ma insormontabile problema, non c’è l’acqua calda alle docce.

Un problema paradossale a lavori conclusi con un investimento di circa 400mila euro finanziato dal credito sportivo. Rifatto il campo, adeguata la struttura ma senza scaldabagno. E dunque ora occorrerà correre ai ripari. Al Paip manca anche l’acqua calda. A Matera mancano campi di calcio sufficienti alle società sportive cittadine. E rimandare una squadra di calcio a Bernalda o comunque in un altro comune sarebbe intollerabile. Il Comune se c’è batta un colpo.

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