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Il governatore della Basilicata, Vito Bardi

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POTENZA – Sì agli spostamenti nelle seconde case, ma soltanto per manutenzione e senza pernottamenti. Via libera, nel rispetto di tutte le norme di sicurezza, ad attività di forestazione, caccia al cinghiale, pesca sportiva, raccolta di tartufi, funghi e asparagi, manutenzione di barche e persino toelettatura per gli animali domestici. Consentita anche la cura degli orti e degli animali, «una volta al giorno, e per non più di due persone a famiglia», ma purché si trovino «all’interno del territorio provinciale».

E’ quanto deciso ieri sera dal presidente della giunta regionale Vito Bardi, sulla falsariga di quanto fatto dagli omologhi di altre regioni, poche ore prima dello scattare della “fase 2” del contrasto all’emergenza sanitaria disegnata dal governo. Dopo quasi due mesi di quarantena.

Nell’ordinanza appena emessa dal presidente della giunta regionale lucana scompare, tra l’altro, la restrizione delle aperture a soli 2 giorni a settimana di cartolerie, librerie e negozi di vestiti per bambini, che da oggi potranno alzare la saracinesca da lunedì a venerdì. Poi si dettano una serie di indicazioni agli esercenti del trasporto pubblico locale per garantire le misure di sicurezza necessarie sulle corse per gli operai verso le zone industriali, da e verso le strutture sanitarie e per i pendolari.

In premessa il generale ripropone la descrizione della situazione epidemiologica in regione già contenuta nelle sue precedenti ordinanze emergenziali. Quindi cita i «dati rilevanti e in rapida crescita su tutto il territorio regionale della Basilicata, che potrebbero conseguentemente determinare un ulteriore e assai più grave ampliamento dei focolai di infezione da covid 19».

Toni ben diversi, comunque, da quelli utilizzati qualche ora prima, rivolgendo un «caloroso applauso» al Forum delle famiglie, che ieri ha organizzato un flashmob per ringraziare proprio le famiglie italiane per i sacrifici affrontati in questo periodo.

La Basilicata guarda «con fiducia alla fase 2» dell’emergenza sanitaria nella consapevolezza di dover essere «ancora più prudenti». Queste le dichiarazioni di Bardi, che sulla fase 2 ha promesso di lavorare «concretamente per la rinascita della regione». Mentre sul fronte epidemiologico vanno registrati altri 6 casi di contagio scoperti nella giornata di sabato, tutti nel materano, e comunicati nel tradizionale bollettino di mezzogiorno: due dei quali, ancora una volta a Matera, che a breve potrebbe soppiantare il capoluogo anche nel numero assoluto di contagi, dopo quello dei pazienti tuttora positivi.

Da segnalare, tra i nuovi casi, anche una giovanissima di Pisticci. «Una ragazzina minorenne», ha spiegato il sindaco Viviana Verri in un video postato ieri su Facebook. Ma anche una donna di Bernalda ricoverata nel reparto di medicina dell’ospedale di Policoro.

«Già negativa, è risultata positiva al successivo controllo preliminare», ha spiegato il Comune di Policoro, sempre dalla sua bacheca Facebook, aggiungendo che il tampone sarebbe stato disposto in vista di un piccolo intervento a cui si sarebbe dovuta sottoporre. Di qui la decisione di chiudere il reparto «ai nuovi ricoveri per le operazioni di sanificazione e controllo (tamponi per i degente e il personale)».

Duro il commento di Pino Giordano, segretario provinciale dell’Ugl, per cui «non si può più continuare così, consentire di affidare il destino delle nostre vite a chi pensa di usare le persone come se avesse un joystick della playstation: tutto il nostro territorio materano merita rispetto perché sta soffrendo, sta ‘buttando il sangue’ teme per il proprio futuro dal punto di vista soprattutto sanitario, sociale ed economico».

«Il Covid-19 non è scomparso, il nemico si è nascosto e si sta rifacendo sentire», ha aggiunto Giordano citando i 6 nuovi casi nel Materano. «Da tempo – prosegue – gli operatori del reparto Medicina di Policoro avevano già chiesto invano con lettere ufficiali indirizzate a tutte le cariche regionali di avere i dispositivi di protezione individuale idonei e l’individuazione di criteri di accesso tali da consentire l’ingresso solo dei pazienti non covid. Ciò era dovuto, poiché, come segnalato anche più volte dall’Ugl, si succedevano già da settimane ricoveri il cui tampone veniva effettuato solo dopo che il paziente era stato già ricoverato, con risultati comunicati anche dopo svariati giorni».

«A seguito di tutto – aggiunge il sindacalista – da oltre due mesi nessuna strategia organizzativa è stata messa in atto da parte dei vertici istituzionali, regionali e aziendali, per identificare un percorso atto a non far ricoverare pazienti covid 19 nell’ospedale di Policoro. La domanda allora nasce spontanea: qual è la logica di ricoverare un paziente senza sapere se è positivo o negativo? Come è possibile proclamare con toni trionfalistici che in Basilicata la situazione è sotto controllo?».

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