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POTENZA – Potrebbero arrivare in Basilicata a brevissimo i primi pazienti contagiati da Covid 19 “sfrattati” dagli ospedali delle zone più calde del contagio. Lì dove da giorni si fa sempre più concreto il rischio di saturazione dei reparti di terapia intensiva, con l’esaurimento dei posti a disposizione e l’impossibilità di prestare le cure necessarie.
Le prime richieste di ospitalità per almeno un paio di pazienti provenienti da Lombardia e Toscana, in realtà, sono già pervenute in Regione Basilicata nei giorni scorsi. Ma si sarebbero scontrate con l’assenza di barelle attrezzate per il contenimento biologico durante il trasporto in ambulanza dall’aeroporto militare di Gioia del Colle, dove era previsto l’atterraggio di C 130 Hercules dell’Aeronautica con i pazienti a bordo, ai due ospedali designati per il trattamento dei contagiati da Covid 19, Matera e Potenza. A stretto giro, tuttavia, è previsto lo sblocco dei fondi necessari per rimediare anche a questa mancanza. A quel punto sarà praticamente impossibile sottrarsi agli obblighi di solidarietà nazionale imposti dalla situazione.
Intanto, tra la sede del Dipartimento salute della Regione, il San Carlo e il Madonna delle Grazie prosegue il lavoro di allestimento della macchina sanitaria per il picco di ricoveri atteso al più tardi per la metà di aprile. Per allora, infatti, si stima che saranno esauriti i tempi di incubazione per quanti, anche in queste ore, sono entrati in contatto con i «duemila» che secondo le stime del governatore Vito Bardi sarebbero rientrati in Basilicata negli ultimi giorni prima del blocco agli spostamenti. Da considerarsi, evidentemente, come potenziali portatori del virus.
L’obiettivo è arrivare all’appuntamento col momento più duro della crisi esplosa tre settimane fa nel lodigiano ed estesasi velocemente su tutto il territorio italiano con almeno un centinaio di posti di terapia intensiva per i pazienti con insufficienze respiratorie. Più del doppio di quelli già attivi, a cui a breve potrebbero aggiungersene una decina convertendo le sale operatorie svuotate dopo lo stop a tutti gli interventi non indifferibili.
Per farlo, però, occorrerebbe recuperare qualche decina di respiratori. E non è chiaro come le esigue disponibilità possano far fronte alla domanda complessiva e contemporanea di tutte le regioni italiane.
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Buongiorno a tutti sono un cittadino di Rapolla e sono seriamente preoccupato dalla situazione del nostro paese dove sta nascendo un focolaio di infezione
per questo CHIEDO con forza e rabbia a chi sta giocando con la nostra vita di CHIUDERE TUTTO, DOVETE CHIUDERE TUTTO E DOVETE FARLO ADESSO,
lasciate solo farmacie e generi alimentari, a cui si potrà andare una volta a settimana, LA BANCA, LE POSTE, IL COMUNE E TUTTI GLI ALTRI UFFICI VANNO CHIUSI IMMEDIATAMENTE. Spero che questo mio appello venga condiviso da tutti e che arrivi alle persone giuste.
Ma è possibile che in questa regione
non siano in grado di dire “NO”, e che la basilicata deve essere sempre ritenuta come un luogo dove buttare rifiuti tossici o persone infette.
Ti auguro di non aver mai bisogno di chiedere aiuto a nessuno…
ma che commento e’ ?
se fosse successo a te di avere bisogno?
Questa è una sua posizione che non rappresenta assolutamente il sentimento altruista della popolazione lucana…se c’è possibilità di aiutare perché non farlo?
Prima o poi qualcuno si sarebbe accorto della nostra situazione relativamente felice…
Vabbe’, speriamo che il trasporto e la cura avvengano in condizioni di sicurezza… in Puglia troppi fra il personale sanitario si sta infettando.