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SUCCEDE, è sempre successo, succederà ancora.
Le amichevoli contro squadre di categoria inferiore, prestagionali o infrasettimanali, rischiano di lasciare il segno. Si entra in campo molli, distratti, supponenti. A volte anche solo appesantiti nelle gambe o in assetto più che mai rimaneggiato. E si finisce così per alimentare l’orgoglio dello sparring partner di turno, che fiuta l’aria dell’impresa e con il passare dei minuti sveste i panni dellla vittima sacrificale per regalarsi un pomeriggio da raccontare ai nipotini. Forse anche con troppa enfasi.
Per i pochi che ancora non lo sanno, il Potenza giovedì pomeriggio ha perso in amichevole 6-0 sul campo del Picerno, ambiziosa formazione di Eccellenza. A testimoniarlo un video di ben 12 minuti con le azioni salienti e numerosi post sui social network diffusi dai vincitori di giornata. Non proprio incoraggianti i segnali per Giacomarro, certo, ma le attenuanti sono molteplici e la maggior parte di esse non le racconta Facebook. Serve esperienza di campo per capire che queste partite non dicono la verità.
Senza entrare troppo nel dettaglio di quanto accaduto, sottolineiamo solo l’assenza di una terna arbitrale (!) e proviamo a ripercorrere qualche illustre precedente che può fornire una più serena chiave di lettura. Il 25 luglio scorso la Juventus di Allegri ha perso 3-2 dal Lucento (Eccellenza piemontese) nella prima uscita stagionale. Partita giocata addirittura senza parastinchi dai bianconeri, imbottiti di riserve. Oggi in pochi ricordano quell’incidente di percorso, del tutto indolore per una squadra che sta mietendo successi.
Poi c’è il Pontedera. Aprile 1994, la Nazionale sta preparando i Mondiali americani e si testa sui campi di Coverciano contro una squadra toscana di C2. Finisce 2-1 per il Pontedera, appunto. “E’ il momento più duro da quando sono c.t.”, ammette Sacchi mentre la stampa (senza social network, allora) si diverte a sprecare paragoni con la Corea. Quella squadra arrivò a un passo dal sogno, frenata solo dai rigori falliti da Baresi, Baggio e Massaro.
Il tempo è galantuomo. Succede, succederà ancora. Ma non conta niente.
Twitter @pietroscogna
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