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SAREBBERO 4.542 i giovani iscritti al programma Garanzia Giovani in Basilicata. Il dato, aggiornato al 7 agosto, è reso pubblico attraverso il report settimanale pubblicato sul sito nazionale www.garanziagiovani.gov.it. Di queste, 3.437 sono adesioni “interne”, ovvero di giovani residenti in regione, mentre 1.105 sono esterne, ovvero provenienti da residenti in altre regioni. La percentuale, sul totale delle adesioni in tutta Italia (154.212 giovani), è pari al 2,3 per cento.
Il dato è stato poi snocciolato ulteriormente dai Giovani di Italia dei Valori della Basilicata, che si sono presi la briga di raccogliere il parere di chi ha già effettuato i primi colloqui al Centro per l’impiego. Il risultato? Una «diffusa delusione», dicono. Infatti pare che il primo colloquio di orientamento non abbia riservato grandi novità rispetto alle diffuse aspettative. «E’ pur vero – affermano – che alcuni hanno riferito di aver avuto un primo contatto con piccole aziende che operano nei settori degli esercizi di somministrazione bevande, ristoranti e locali di intrattenimento con proposte di contratto part-time. Ma generalmente registriamo, per ora, un sentimento di delusione, specie tra le ragazze». Il report nazionale, per quanto riguarda il genere, mostra che il 52 per cento dei giovani già profilati sono uomini e il 48 per cento sono donne, mentre la distribuzione per età rispecchia la distribuzione dei giovani registrati: il 5 per cento appartiene ai giovani di età compresa tra i 15 e i 18 anni, il 51 per cento ai giovani di età compresa tra i 19 e i 24 anni e il 44 per cento ai giovani di età compresa tra i 25 e i 29 anni.
In attesa della partecipazione alle singole misure a seguito degli avvisi regionali, inoltre, continua l’inserimento “spontaneo” delle occasioni di lavoro. Anche a seguito dei protocolli di intesa che il Ministero ha sottoscritto con alcune associazioni imprenditoriali, le aziende stanno inserendo occasioni di lavoro sul portale nazionale direttamente o per il tramite delle agenzie per il lavoro. Ad oggi, si evince dal report nazionale, le opportunità di lavoro complessive pubblicate dall’inizio del progetto sono pari a 8.234, per un totale di posti disponibili pari a 11.825. Il 71 per cento delle occasioni di lavoro è concentrata al Nord, il 14 per cento al Centro e il 14 per cento al Sud; l’1 per cento rappresenta le occasioni di lavoro all’estero. «Le speranze – affermano i Giovani Idv – sono riposte nel piano della Regione Basilicata (17 milioni di euro disponibili).Aggiunge il segretario nazionale di Idv Ignazio Messina: «Bisogna costruire con i giovani una nuova Italia, mettendo al centro il problema lavoro, tema centrale, tra l-altro, della Giornata Internazionale della Gioventù: «Abbiamo bisogno di giovani capaci, pronti, attenti – dice – che non vogliano arrendersi a lasciare il Paese in balia della crisi e dei troppi esempi negativi che, negli ultimi anni, hanno preso il sopravvento. Insieme a loro vogliamo ripartire da una politica sana, onesta che ci impieghi con le mani e la coscienza pulita a disegnare la speranza e ritrovando il coraggio e l’orgoglio di essere cittadini. Sull’argomento interviene anche il segretario regionale della Dc-Libertas, Giuseppe Potenza. Anche per lui la Giornata della Gioventù è il pretesto per ribadire il peso del programma garanzie Giovani. Punto di aprtenza sarebbero i dati dell’indagine dell’Istituto Toniolo che «ben evidenziano – dice – come nella testa degli under 30 vi sia una ricerca del giusto grado di adattamento senza però rischiare di ritrovarsi precari a vita. La ricerca – aggiunge – aiuta a superare una serie di stereotipi sul rapporto tra giovani e mondo del lavoro. Quello che le nuove generazioni disdegnano non è il lavoro manuale, ma lo sfruttamento e la mancanza di valorizzazione. Adesso però – afferma il segretario della Dc-Libertas – con il Programma Garanzia Giovani anche in Basilicata si deve dimostrare che si vuole fare sul serio per dare risposte alla forte domanda di lavoro qualificato e creativo che proviene dai giovani laureati e diplomati lucani Tre giovani su quattro – ci ricorda il Rapporto Toniolo – vedrebbero bene un’attività in cui poter esprimere la propria creatività». La classe sociale fa la differenza: il 90% di coloro che appartengono a una fascia bassa pensano che il Paese offra possibilità “scarse” o “limitate” relativamente alla propria preparazione. I giovani di fascia alta hanno un po’ più di fiducia: il 20 per cento le ritiene “adeguate”. Sempre dall’indagine emerge come, se dal lato della domanda i giovani segnalano una carenza di reali opportunità, dal lato dell’offerta indicano la carenza di combinazione tra formazione ed esperienza per poterli davvero fare. «Di qui – conclude – la necessità di rinnovare il patto tra generazioni perché gli adulti accompagnino i processi formativi dei giovani».
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