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IL congresso regionale del Pd detta i tempi anche del consiglio comunale. La discussione (con eventuale votazione) sul Rendiconto di gestione 2013, infatti, è slittata a stamattina per consentire alla maggioranza dei consiglieri di partecipare all’infiammato congresso.

E non meno caldo è stato il consiglio comunale di ieri, nel quale il neo assessore al Bilancio, Maria Martoccia, ha presentato l’attuale situazione finanziaria dellEnte.

«Rispetto alle misure di indebitamento – ha detto l’assessore – l’evoluzione dal 2005 al 2013 segna un passaggio dai 114 milioni ai 108,3 del 2013 con un picco a 121,77 nel 2008. Non possiamo indebitarci più di tanto, quindi più di chiederci come mai non sia salito il debito, la domanda da farsi come mai non è sceso. L’indebitamento verso fornitori a breve periodo risulta strutturale di circa 40 milioni di euro. In un’ottica prospettica dobbiamo cercare di delineare un percorso difficile, che punta a un riequilibrio graduale attraverso un passaggio che implica una verifica dei conti e dei numeri che la nuova Giunta eredita».

Ci sono diversi punti che non tornano. Per esempio c’è la questione degli introiti immobiliari: «le entrate extratributarie, pari a 36 milioni di euro, tra questi i fitti attivi da alloggi e fitti alloggi diversi. La gestione del patrimonio immobiliare prevede entrate per 3,5 milioni di euro, ma nella realtà ha prodotto entrate per soli 500.000 euro. Tra il 2008 e il 2011 i beni per 15,6 milioni di euro non hanno prodotto gli introiti previsti».

E poi ci sono i grandi nodi, il Cotrab e l’Acta, in particolare. «Cotrab – spiega l’assessore Martoccia – è diventato sempre più un azionista del Comune di Potenza con incrementi di costi per questa amministrazione sempre meno sostenibile, con il Mef che evidenzia come una città con i nostri abitanti debba spendere la metà di quello che stiamo spendendo noi oggi, con una spesa che dal 2008 a oggi è salita dagli 8,5 milioni di euro agli attuali 14,5 milioni di euro».

«Sulla natura contrattuale che lega il Cotrab al Comune – dirà poi nel suo intervento il consigliere Felice Scarano – si può parlare di aberrazione che sostanzialmente si concretizza in “spendi ciò che vuoi comunque ti rimborso”».

Altro enorme nodo da sciogliere è quello relativo alla gestione rifiuti. A prendere la parola, portando esempi di altri Comuni, è il rappresentante del Movimento cinque Stelle, Savino Giannizzari: «Riguardo ai rifiuti a Muro Lucano e Fidenza si raggiunge una percentuale di differenziata pari a circa l’85%, a Potenza il costo sostenuto per lo smaltimento è di 15.460.000 di euro. Se avesse adottato le politiche di Fidenza e di Muro Lucano avrebbe risparmiato rispetto all’ultimo bilancio rispettivamente 7 e 9 milioni di euro. Se invece tali comportamenti fossero stati adottati 20 anni fa si sarebbero risparmiati oltre 150 milioni di euro». Per questo il voto del M5S – già preannunciato – sarà negativo.

A difendere la passata amministrazione sul fronte rifiuti ci pensa il capogruppo del Pd Iudicello: «gli amministratori che hanno ricoperto questo ruolo nell’ultimo quinquennio sono da considerare degli eroi. Tagli del governo centrale, il patto di stabilità rappresenta uno ‘strozzo’ per le imprese. Ci sono circa 10  milioni di euro di tasse non recuperate. Le discariche dove conferiamo applicano tariffe da strozzinaggio e quando si tratta di amministrazioni, si può parlare di cannibalismo tra gli Enti».

«La situazione a Potenza è sotto gli occhi di tutti. Si dice che non ci sono i soldi e poi  si spendono 14 milioni di euro per il trasporto pubblico – attacca Alessandro Galella (Fratelli d’Italia) – I contratti con Cotrab e con Acta li ha sottoscritti l’Amministrazione e non un cittadino qualsiasi. Il contratto con Cotrab datato 2013, prevede che qualsiasi somma venga spesa il Comune è tenuto a sostenerla. Spendiamo il doppio di una città delle dimensioni come Potenza. L’incasso della Cotrab è irrisorio e la Cotrab non ha una persona che controlli il possesso del titolo di viaggio».

Oggi si riparte. In un clima un po’ particolare, con gli ex amministratori – come Pietro Campagna, sindaco pro tempore per diversi mesi – che tentano di difendere il lavoro del passato e i nuovi rappresentanti in consiglio che, invece, puntano a farne emergere tutti i lati negativi. Il tutto si gioca su un difficile equilibrio tra maggioranza e opposizione che rende il nodo ancora più complesso.

 

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