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REGIONE e Comune salutano questa firma come il segnale di un processo condiviso di tutela della salute dei cittadini, ma non tutti gli abitanti di Venusio sono d’accordo.
Il protocollo firmato ieri a Potenza per regolare il problema delle emissioni della Ila Valdadige, rischia di aprire un nuovo fronte fra istituzioni e cittadini. La Regione spiega che verrà creata una base-line di dati ambientali dell’area esterna allo stabilimento di Venusio.
«L’intesa – scrive – prevede la realizzazione di un piano di indagini per valutare la qualità dell’aria, del suolo, acque superficiali e sedimenti, acque sotterranee e di circolazione in aggiunta a quelle già previste per l’impianto dai procedimenti autorizzativi, allo scopo di verificare l’impatto verso l’esterno degli inquinanti emessi dall’opificio in un’area di due chilometri quadrati al di fuori del perimetro della Ila Laterizi incluso l’abitato di Borgo Venusio. A seguito dell’acquisizione dei dati sarà convocato il tavolo tecnico tra le parti (i firmatari, le associazioni ambientaliste, le parti sociali). Le informazioni derivanti dalle attività di monitoraggio saranno oggetto di un opportuno report redatto con frequenza semestrale dall’Arpab. Il cronoprogramma – prosegue la Regione – si articolerà in due fasi: la prima avrà lo scopo di documentare analiticamente gli effetti dell’attività dell’impianto durante le due fasi di esercizio. La seconda sarà rappresentativa dello stato di qualità ambientale dell’impianto, quando i forni di cottura saranno alimentati a pet coke combinato con metano». Per il sindaco Adduce: «Ci sono aspetti dell’intesa che sono molto importanti: l’attività di monitoraggio verrà effettuata in tre fasi: a impianto fermo, con l’attività alimentata a gas metano e con l’attività alimentata con gas metano insieme a pet-coke. Il confronto condiviso e partecipato sui risultati del monitoraggio servirà a prendere le decisioni conseguenti e solo se i dati saranno valutati positivamente, si continuerà con l’attività».
Non della stessa opinione Mimmo Genchi, abitante di Venusio, tra i promotori del comitato spontaneo dei cittadini: «Continua l’ipocrita propagande del Comune. Ancora una plateale presa in giro per i cittadini – spiega – con una tipica fulminea operazione balneare Adduce prepara un protocollo di intesa con la ex-Valdadige , con la Provincia e la Regione autorizzando, di fatto l’uso del pericolosissimo pet-coke a ridosso delle case di Borgo venusio. La questione dell’uso di questa sostanza era stata sollevata con forza e determinazione dai cittadini di Venusio, ricordo nell’inerzia più totale delle istituzioni coinvolte. Dopo due tavoli tecnici che avevano visto coinvolti l’Amministrazione, l’Impresa, l’Arpab, l’Asl, i sindacati, ma soprattutto i cittadini interessati, gli uffici regionali provvedevano a sospendere l’autorizzazione integrata ambientale con riferimento all’uso del Pet Coke. Poi quattro mesi di silenzio, durante i quali abbiamo visto una centralina mobile per la misurazione della qualità dell’aria parcheggiata al Borgo Venusio Vecchio.
Un silenzio che avrebbe fatto ben sperare, se solo Matera avesse avuto amministratori attenti alla salute dei loro concittadini non agli interessi di pochi. l Sindaco Adduce e la sua Giunta hanno avuto il coraggio di approvare alla chetichella, un schema di protocollo vergognoso nel merito e nei contenuti tecnici, con la Provincia, la Regione e l’Impresa, che prevede espressamente l’uso del Pet Coke a trecento metri dalle abitazioni di Venusio».
a.ciervo@luedi.it
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