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POTENZA – Marcello Pittella è arrivato a margine della consegna dei diplomi per i workshop della Shell nel progetto “Inventa Giovani” ma ha rapidamente catalizzato l’attenzione. E tutto per una serie di questioni collaterali che riguardano il petrolio, il ruolo della Regione, la distribuzione delle royalties e la questione occupazionale.
Pittella sceglie una platea di giovani aspiranti imprenditori in basilicata per ricordare implicitamente a Total che la situazione, per come sta andando ora, va assolutamente rivista. Ma il governatore regionale il nome della società francese non lo fa mai, ci arriva in maniera implicita mettendo a paragone le inziative di Eni e Shell rispetto ad «altre compagnie». E si sa, in Basilicata tolte la Shell ed Eni rimane soltanto Total. «Apprezzo molto – dice Pittella – quanto Shell sta facendo in basilicata per favorire l’occupazione, rispettare il patto sullo sviluppo di questa regione. Lo stesso si può dire di Eni, che principalmente a Viggiano, ha messo in campo strumenti per poter assumerne soprattutto giovani lucani. A Corleto invece siamo arrivati alla prova del nove, e non mi sembra che fino ad ora che ci sia stato quell’impegno richiesto. E in questi casi ci si può anche arrabbiare, si può mandare a casa chi non rispetta i patti». Il riferimento è chiaro: poco tempo fa Total ha comunicato la propria partnership con Adecco, una società di collocamento su piattaforma web, per trovare figure professionali adatte a lavorare nel cantiere del centro oli. È chiaro che attraverso la piattaforma sono arrivate richieste da tutta Italia, di fatto aggirando l’obbligo di assunzione di disoccupati o inoccupati lucani da utilizzare come maestranze.
E questo è uno dei problemi. Ieri è stato il giorno anche degli ex lavoratori di nuovo in protesta alla Regione. Tra di loro c’era anche Maria Murante di Sel. E anche in questo caso entra di nuovo in gioco la questione petrolio: «Per coprire le mensilità arretrate del 2013 come Regione abbiamo anticipato 6 milioni, ma adesso abbiamo un problema, i soldi delle royalties li abbiamo, sono milioni, il problema è che non possiamo spenderli per via del patto di stabilità. E questa è una battaglia che si dovrà fare con il Governo, a partire dalle posizioni di Renzi e Delrio sulla questione royalties «altrimenti – dice Pittella – passeremo anche a forme di protesta non porprio consone per un presidente della Regione». Insomma, i temi caldi sono questi: il rapporto con il Governo, la gestione delle royalties petrolifere e la natura dei rapporti con le aziende petrolifere. Il petrolio resta comunque «una risorsa» ma gli accordi stipulati sul finire degli anni novanta adesso «vanno rivisti su moltissimi aspetti».
Certo, sulla questione assunzioni e lavoro per i lucani nella zona di Viggiano ci sarebbe da dire che c’è anche una vertenza sindacale in corso sulla questione sicurezza ed equiparazione. Battaglia che ha anche portato a diverse ore di sciopero nel centro oli a Viggiano negli ultimi mesi. Senza dimenticare il fiorire di comitati di disoccupati in cerca di un lavoro. Da questo punto di vista la colpa sembrerebbe essere un po’ di tutti, non solo di Total. Basta andarsi a guardare il rapporto della Fondazione Mattei: tutto ciò che è chiesto alla Basilicata è un pugno di operai senza troppe specializzazioni. Il resto, la formazione “completa” rimane nelle mani di pochissimi fortunati. E allora da questo punto di vista sì, forse è tempo di rimettere mano agli accordi, con o senza Total.
v.panettieri@luedi.it
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