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REGGIO CALABRIA – Nell’inchiesta della Dda di Reggio Calabria che ha portato all’arresto dell’ex ministro Claudio Scajola ci sono nuovi indagati. Lo si è appreso da fonti vicine all’inchiesta. La Dda, intanto, ha presentato appello al Tribunale del riesame contro l’esclusione dell’aggravante mafiosa nei confronti di Scajola e degli altri sette arrestati. 
I nuovi indagati, sull’identità dei quali c’è uno stretto riserbo, avrebbero ruotato, secondo quanto si è appreso, intorno alla cerchia di persone, tra le quali Scajola, che per l’accusa avrebbero agevolato la latitanza di Amedeo Matacena, l’ex deputato di Fi condannato a cinque anni per concorso esterno in associazione mafiosa. (LEGGI TUTTI I PARTICOLARI DELL’INCHIESTA)
Ma quella dei nuovi indagati non è l’unica novità. Sulla lettera che gli investigatori attribuiscono all’ex presidente libanese Gemayel, trovata nell’archivio di Claudio Scajola, infatti, c’è un appunto scritto a mano dell’ex ministro. La lettera è una delle tante carte, raccolte in oltre 100 faldoni sequestrate a Scajola e che potrebbero contenere anche atti coperti da segreto di Stato. 
La lettera attribuita a Gemayel riguarda il trasferimento in Libano, da Dubai, di Amedeo Matacena e la sua successiva accoglienza. A margine della lettera c’è un appunto di Scajola che i magistrati della Dda di Reggio Calabria gli contesteranno nell’interrogatorio in programma venerdì. 
Comunque, per un esame completo delle carte sequestrate, occorreranno mesi vista la loro mole impressionante. L’ex ministro sarà interrogato venerdì prossimo nel carcere romano di Regina Coeli dal sostituto procuratore nazionale antimafia Francesco Curcio e dal pm della Dda di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo, che coordinano l’inchiesta. 
Secondo la Dda di Reggio Calabria, Scajola era consapevole di «forzare regole e norme» per favorire Amedeo Matacena. «Basta porre attenzione – scrive la Dda – allo sforzo dello Scajola di incollare conoscenze, di sollecitare impegni, di stimolare conoscenze altolocate, mettendosi in gioco per ottenere permessi ed autorizzazioni con la consapevolezza di forzare regole e norme».
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