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POTENZA – Sono finiti sul registro degli indagati per due visite senza ticket né regolare prenotazione: Giuseppe Del Prete, dirigente medico del San Carlo di Potenza; e due dei suoi pazienti regionali, Nicola Petrizzi e Pasquale Monea.

Per loro il pm Annagloria Piccininni ha chiuso le indagini e dopo la notifica degli avvisi di rito si appresta a decidere se avanzare una richiesta di rinvio a giudizio.

L’inchiesta è stata condotta dagli agenti della sezione reati contro la pubblica amministrazione della squadra mobile di Potenza, è venuta a galla soltanto di recente. Ma risale al 2008.

Del Prete, in servizio nell’unità operativa di cardiologia emodinamica dell’ospedale, è accusato di aver utilizzato un’apparecchiatura di proprietà dell’azienda per effettuare un’elettrocardiogramma e una prova da sforzo ai due “amici” «senza far effettuare la prenotazione» e «il pagamento del relativo ticket».

Accusa speculare per Petrizzi, dell’ufficio che si occupa del sistema informativo e statistico di via Verrastro, e Pasquale Monea, ex dirigente di prima fascia dell’ufficio autonomie locali e decentramento amministrativo, Pasquale Monea, attuale direttore generale del dipartimento attività produttive della Regione Calabria.

Per tutti il capo d’imputazione parla di peculato d’uso in concorso, che è l’ipotesi meno grave prevista per il pubblico ufficiale che si appropria di qualcosa che ha in consegna per ragioni di servizio (in questo caso l’attrezzatura), quando lo scopo è di fare un uso solo momentaneo della cosa, che subito dopo viene restituita.

La differenza sta nell’entità della pena prevista che da un massimo di 10 anni scende a 3, come pure i termini di prescrizione che si accorciano a 7 anni e mezzo. Un elemento tutt’altro che indifferente dato che i fatti in questione risalgono ad aprile del 2008. Col risultato che nel giro di un anno e mezzo saranno già prescritti. Visti i tempi medi dei processi una prospettiva tutt’altro che da accantonare.

l.amato@luedi.it

 

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