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HA TUTTA l’aria di un caso vero e proprio quello denunciato con un esposto dall’avvocato Raffaello Ripoli a nome di cinque lavoratori Copes che hanno svolto un corso di formazione a Scanzano con Ageforma.
La questione emersa negli ultimi giorni ha portato ad un esposto che lo stesso Ripoli ha consegnato alla Guardia di Finanza il 15 aprile scorso come memorandum di quanto raccontato dai cinque lavoratori: «il racconto che mi è stato sottoposto sottolineava come questi lavoratori che avevano già fatto il primo modulo Copes accedessero a questo stage formativo e gli veniva fatto firmare, a corso già iniziato, un regolamento d’aula e un contratto a condizioni diverse da quelle prospettate all’inizio.
Al rifiuto di sottoscriverlo gli veniva fatto presente che non avrebbero percepito nemmeno il compenso per il modulo Copes.
Tra l’altro il corso doveva consistere in uno stage presso le aziende turistiche mentre viene raccontato che queste persone hanno fatto interviste sulla storia di Scanzano e tagliato coriandoli il tutto mentre c’era chi firmava e faceva altro».
Una serie di accuse, contenute nell’esposto dei lavoratori che hanno richiesto proprio per la loro gravità l’esposto alla Guardia di Finanza per verificare i comportamenti messi in campo.
«Il contratto doveva essere per lo stage e comunque il regolamento d’aula a corso iniziato, lo stage che si limitava a tagliare coriandoli e la consistenza del corso erano tutti elementi che richiedevano un’analisi approfondita che mi ha spinto a recepire le richieste di questi lavoratori ed inviare l’esposto alla Guardia di Finanza».
A quanto pare successivamente alla presentazione della domanda un paio di altri lavoratori avrebbero rappresentato le medesime recriminazioni a Ripoli dicendosi disposti a condividere l’esposto: «che a quel punto però era già stato consegnato».
La questione è ora all’esame della Guardia di Finanza ma dalla Provincia di Matera l’assessore Michele Grieco risponde in maniera perentoria alle accuse che vengono avanzate: «per quanto ci riguarda non c’è alcun problema a che ci siano le verifiche da parte degli organi istituzionali deputati. Siamo assolutamente tranquilli.
Se però non temiamo queste verifiche» aggiunge l’assessore, «al tempo stesso non tolleriamo azioni di discredito nei confronti di chi opera nel rispetto delle istituzioni» conclude Grieco.
«Non vorrei che questioni attinenti la campagna elettorale in corso finissero per prevalere anche su questo tipo di piani».
Più chiaro nella spiegazione tecnica il direttore di Ageforma Luigi Benevento: «il regolamento d’aula viene fatto firmare a tutti il primo giorno del corso. Non ci sono stati equivoci noi abbiamo chiesto ai lavoratori Copes se volevano fare questo corso Ageforma avendo un’opportunità ed acquisendo anche una qualifica. Le prime 40 ore erano quelle che rientravano nei servizi coperti dal Copes e dalla Regione e per le altre abbiamo detto che avremmo pagato 2,5 euro così come facciamo per qualsiasi altro corsista. La presenza del tutor che andava via? Quel tutor è stato presente solo per 6 ore a Scanzano e poi per motivi di lavoro ha chiesto e ottenuto di spostarsi a Tursi».
Infine una risposta anche sul taglio dei coriandoli a cui i discenti si sarebbero dedicati: «a Scanzano l’unica azienda che si è detta disponibile a questo tipo di intervento di formazione è stata la Pro Loco che in quel periodo si occupava del Carnevale. Non c’erano alternative e l’attività viene decisa dall’azienda nella quale si fa lo stage».
In conclusione Ripoli chiarisce: «prendiamo atto delle precisazioni e del fatto che le carte stanno a posto ma il problema è anche di sostanza e non solo di forma». La querelle resta e le verifiche in corso potranno dire qualcosa di più.
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