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NON c’è Santo che tenga. Ogni anno i festeggiamenti per il patrono sono all’insegna dell’intoppo. Quest’anno di mezzo ci sono i “santini” quelli elettorali, ovviamente. E sì perché il prossimo 26 maggio giorno in cui, come ogni anno, la “Cantine dei Portatori del Santo” aprirà i battenti saranno ancora in corso gli scrutini dei viti per le elezioni comunali. E questo sì che è un problema neanche le schede dovessero essere aperte in piazza Prefettura. Il problema, o meglio l’intoppo, è proprio legato alla piazza.
La Questura, infatti, con una nota del 29 aprile, ha comunicato all’associazione “Portatori del Santo” – circa un centiniao di volontari che da mesi sono già al lavoro per l’organizzazione delle tre serate più affollate della città – che “per il solo giorno 26 maggio a causa della concomitanza delle operazioni elettorali per il rinnovo del Parlamento europeo e del Consiglio comunale non sarà possibile utilizzare” piazza Mario Pagano. Tradotto: la “Cantina” non potrà aprire i battenti e poco importa che siano già stati pagati i biglietti aerei per fare arrivare in città il primo gruppo che si doveva esibire nel corso del “Potenza folk festival”.
E dire che il Comune dallo scorso 25 aprile – sarà una coincidenza che proprio quel giorno c’era la consegna delle liste elettorali – e fino al prossimo 3 giugno ha deciso di sospendere la Ztl in centro storico “visto che – così si legge nella decisione assunta dal sindaco Pietro campagna – il prossimo mese di maggio si presenta denso di attività, interessanti soprattutto il centro storico, nelle quali sono impegnati enti, associazioni, aziende private, organizzatori e operatori vari che necessitano di deroghe alla limitazione” della Ztl. Insomma da una parte l’amministrazione decide di aprire al traffico il centro storico – sarà mica per agevolare chi frequenta i comitati elettorali? – e dall’altra la Questura “blocca” una piazza perché ci sono gli scrutini.
E dire che Gennaro Favale, presidente dell’associaizione “Portatori del Santo” lo scorso 5 aprile inviava una comunicazione al Prefetto e al sindaco di Potenza in cui chiedeva come potere fare per organizzare al meglio la logistica delle tre serate del 26, 27 e 28 maggio proprio in previsione della concomitanza con la tornata elettorale. Nella richiesta l’associazione si diceva disposta a trovare ogni soluzione idonea al fine di conciliare l’organizzazione della prima serata con lo scrutinio elettorale. Passano una ventina di giorni e il Prefetto comunica con una nota che “ogni utile contributo potrà essere offerto nell’ambito della programmazione degli eventi curata dal Comune di Potenza che, in un proficuo, costante rapporto con questa Prefettura sta impegnando ogni più idonea risorsa per assicurarne la migliore riuscita”. Insomma tutto sembra volgere per il meglio. Ma i “santini elettorali” ci mettono lo zampino. E così lo scorso 29 aprile la Questura fa sapere che la piazza non può essere utilizzata il prossimo 26 maggio. A 25 giorni dalla data prevista per l’inizio della tre giorni più attesa dalla città e non solo – negli anni, infatti, tanti i turisti approdati nel capoluogo proprio per partecipare agli eventi – l’associazione deve fare i conti, non solo con soldi già spesi, ma anche con l’incertezza e «l’immobilismo – si legge in una nota dei “Portatori” – di chi avrebbe dovuto dare per tempo risposte certe».
Impensabile «cancellare una delle tre serate» . Equivarrebbe a snaturare l’evento. E proprio per questo, l’associazione ha deciso di manifestare la sua intenzione di annullare proprio la tre giorni più attesa dalla città. Insomma il Santo patrono beffato dai “santini elettorali”.
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