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VIBO VALENTIA – La prima sezione penale della Suprema corte di Cassazione ha confermato la condanna all’ergastolo per Emanuele Rocco Valenti, 27enne di San Gregorio d’Ippona, ritenuto responsabile dell’omicidio del 25enne Michele Brogna, avvenuto la mattina del 18 febbraio del 2009 nelle campagne di Zammarò, piccolo borgo del comune di San Gregorio.
Il delitto fu commesso a colpi di fucile calibro 12 esplosi dall’imputato nei confronti del giovane che prima era stato fatto inginocchiare, in perfetta esecuzione mafiosa, anche se in questo caso la ‘ndrangheta non c’entrava. Alla base dell’omicidio, la voce che, a giudizio di Valenti, Brogna aveva messo in giro, e che consisteva nell’identificarlo come confidente delle forze dell’ordine. l verdetto è stato pronunciato poco dopo le 18,30 all’esito della camera di consiglio e degli interventi del procuratore e del difensore dell’imputato, Antonino Borgese. Rimane, dunque, intatto il quadro accusatorio messo in piedi dalla Squadra Mobile di Vibo e dal pm Michele Sirgiovanni su uno dei più efferati delitti avvenuti negli ultimi anni nel Vibonese. Elementi probatori giudicati gravi ed evidenti in due gradi di giudizio prima della sentenza passata ora in giudicato. Futili motivi e premeditazione le aggravanti riconosciute che hanno, di fatto, ricalcato il solco tracciato dai giudici del primo grado di Vibo e di quelli della Corte d’Appello d’Assise di Catanzaro. Parte civile si erano costituiti i familiari di Brogna rappresentati dall’avvocato Giuseppe Di Renzo.
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