X
<
>

Share
2 minuti per la lettura

VIBO VALENTIA – Niente divise della Protezione civile. La responsabilità di portare le statue nelle processioni pasquali, a Stefanaconi e Sant’Onofrio se l’erano presa le comunità cristiane. La ‘ndrangheta, alla fine, volevano essere loro a metterla alla porta ed era stato persino il vescovo Luigi Renzo a dare garanzie su questo aspetto. Ma alla fine la decisione presa venerdì dal Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica si è rivelata irrevocabile: le statue restano affidate ai volontari venuti dai paesi vicini. E la gente, piuttosto che vedere una processione “blindata”, ha preferito rinunciare. E ora per la domenica di Pasqua arriverà il vescovo a celebrare Messa, per cercare di calmare gli animi.

L’allarme, come ha raccontato il Quotidiano (LEGGI), era scattato nei giorni scorsi e aveva condotto prima alla convocazione dei vertici delle forze di polizia del territorio e, poi, ad una drastica decisione. Preoccupava l’esito del sorteggio dei portatori, che aveva designato, tra le altre, una persona che le forze dell’ordine hanno ritenuto legata ad ambienti della ‘ndrangheta. Da qui la decisione, che aveva portato ad un primo intervento nel corso delle manifestazioni del Venerdì santo, quando sono stati proprio i volontari della Protezione civile a condurre i santi in spalla. Processioni atipiche, a Stefanaconi e Sant’Onofrio, con carabinieri e poliziotti in divisa e in borghese a scortare discretamente il rito in un clima gelido.

Alle comunità locali non andava giù di essere di nuovo etichettate come mafiose. E così hanno deciso di dimostrare di essere in grado di far pulizia. Con l’appoggio della curia, è stato proposto che le statue del Risorto, della Madonna e di san Giovanni, venissero portate da persone di fiducia delle parrocchie e delle confraternite. E così l’allarme sembrava rientrato, anche se gli occhi, è stato sottolineato, sarebbero dovuti rimanere vigili. Ma alle autorità civili non è bastato.

 

«Dopo la riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica – ha commentato il vescovo – a me è stata comunicata la decisione. Ma in realtà su queste cose le decisioni spettano a noi ed invece sono stato completamente bypassato. Non tutte le persone sono mafiose e per questo motivo ho cercato di mediare cercando di trovare una soluzione. Ma rispetto ad una decisione irremovibile da parte delle autorità civili la popolazione di Sant’Onofrio ha deciso di annullare la processione».

 

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE