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ERA finito nel dimenticatoio il centro storico di Potenza. Dopo l’ultima fiammata dovuta alla Ztl, era caduto un velo sul salotto cittadino, sul cuore del capoluogo. Così lentamente, complice una crisi che ha distrutto attività e, purtroppo anche vite umane (è il caso di Vito Di Canio, uno dei soci del cinema Due Torri, che si è tolto la vita nello scorso novembre), il centro è entrato in piena agonia. E nei giorni scorsi sono bastate poche foto delle pietose condizioni in cui versa via Addone per squarciare il velo. E sono stati gli stessi lettori a segnalarci e raccontarci di un centro ormai ridotto – nei suoi caratteristici vicoli – a un colabrodo. I marciapiedi ormai sono ovunque ridotti male, i sanpietrini in gran parte divelti e anche passeggiare è diventato pericoloso. Soprattutto per gli anziani che sono ormai i principali fruitori di questa area, essendo residenti.

E poi il deserto commerciale, con attività che chiudono ogni giorno: l’ultima in ordine di tempo è la pizzeria “Pizza House”, che ha abbassato la saracinesca lo scorso 15 febbraio. Un disastro. L’amministrazione comunale, per bocca dell’assessore Pesarini, ha  annunciato (ma non è un po’ tardi e soprattutto sospetto il periodo?) l’arrivo di circa 700.000 euro per la sistemazione di strade e marciapiedi, ma intanto le denunce continuano a pervenire per una situazione ormai grave.

«Serve uno sforzo che vada oltre i semplici interventi sulla viabilità – sottolinea il capogruppo dei Popolari uniti, Sergio Potenza – l’avvio della riqualificazione dei vicoli e la costituzione di un gruppo di lavoro ad hoc, non può che essere il primo atto di una serie di azioni volte al cuore antico della città. Speriamo che non si tratti di rattoppi con bitume sulla pavimentazione in pietra. Siamo consapevoli tutti, comunque che quello della viabilità è solo uno dei problemi che attanagliano il centro. Sarebbe necessario procedere anche ad altri interventi, fra cui il ripristino o la sostituzione degli arredi, la pulizia delle facciate dei palazzi e dei muri presi di mira da vandali o attacchini non autorizzati. A tratti, via Pretoria – dichiara Potenza – sembra più un laboratorio di arte urbana che la via principale del capoluogo. In detto contesto non si può trascurare la presenza dei numerosi cartelli “vendesi” e “affittasi”, per capire come quella parte antica della città stia perdendo il fascino e lo splendore di un tempo. Tanti sono i commercianti che negli ultimi anni hanno dovuto abbassare la saracinesca. La crisi ha colpito tutti, indistintamente. Ma è innegabile che la situazione per gli esercenti di via Pretoria sia stata acuita da una serie di problemi  che riguardano una parte della città, ormai troppo onerosa, poco attrattiva, poco appetibile e ritenuta meno fruibile del passato. La sensazione è che si sia arrivati ad un punto di non ritorno.  Non lasciamo fuggire chi ha ancora la forza di andare avanti e incentiviamo l’apertura di altre attività in centro».

a.giacummo@luedi.it

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