POTENZA – «La celebrazione del centenario di un liceo classico nell’epoca della civiltà meccanica può sembrare anacronistica a coloro che nel trionfo esclusivo della tecnica vedono “le magnifiche sorti e progressive” del genere umano». Era il maggio 1964 e l’allora preside del “Quinto Orazio Flacco”, Amedeo De Flora, spiegava perché era stato importante pubblicare un volume che raccoglieva documenti, lettere, fotografie; quasi un ponte tra passato e futuro per questa istituzione regionale. La storia del liceo classico di Potenza è un viaggio lungo più di un secolo e mezzo: alla vita del liceo istituito dopo l’Unità va aggiunta l’esperienza del collegio reale arrivato a Potenza nell’Ottocento.
È un anno importante, questo, per il liceo classico di Potenza che sta cercando di celebrare l’anniversario dei 150 anni mescolando memoria e proiezione futura, in un cartellone di appuntamenti coinvolge anche la comunità cittadina e diverse voci della cultura locale.
Domani alle 16.00 nell’aula magna de liceo Flacco di Potenza, nella sezione “Percorsi di letteratura” del cartellone, appuntamento con “… per raccontarvi Rocco”, lo scrittore e giornalista Mario Trufelli racconterà Scotellaro.
Il dirigente scolastico, Silvana Gracco, e gli insegnanti, con l’impegno di alunni e personale, stanno cercando di costruire, così, momenti di condivisione non solo didattica tra scuola e società.
L’idea è quella di fare del centocinquantesimo anniversario dello storico liceo potentino l’occasione per proporre una consapevolezza che da anni abita in quelle aule. Lo diceva 50 anni fa il preside De Flora spiegando della pubblicazione di un testo celebrativo: «Abbiamo creduto che tale celebrazione non si dovesse ridurre, come tante altre, ad un cerimoniale più o meno fastoso, ad un vano sfoggio di retorica tediosa ed infeconda». Un modo per confermare – e affermare – la validità degli «studia humanitas». Anche cinquant’anni dopo la civiltà meccanica, anche oggi che siamo nella civiltà tecnologica.
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