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CATANZARO – «Ci sono più imputati che condannati nelle 13 carceri calabresi». Lo affermano i vertici del Sappe, il sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria, che da domani farà visita, con una delegazione, alle carceri della Regione.
«La Calabria rimane per noi una regione di assoluta importanza e saremo nei prossimi giorni in alcune carceri regionali per esprimere la gratitudine del Sappe, alle donne e agli uomini del Corpo della Polizia penitenziaria che vi lavorano quotidianamente», spiega il segretario generale, Donato Capece, che sarà affiancato nei vari incontri dal segretario generale aggiunto Giovanni Battista Durante e dal segretario nazionale Damiano Bellucci.
«Parliamo di una regione abbandonata dai vertici dell’Amministrazione penitenziaria e del ministero della Giustizia, come dimostra il fatto che da anni la Calabria non ha un provveditore regionale, nonostante sia terra ad alta densità mafiosa ‘ndranghetista», spiega il sindacato, che sottolinea: «Al rilevamento del 31 gennaio scorso era emerso che i detenuti complessivamente presenti sono 2.706, 52 donne e 2.654 uomini: 1.361 gli imputati, 1.343 i condannati. A seguito della nostra visita – conclude Capece – redigeremo una relazione che sarà inviata proprio ai vertici penitenziari nazionali affinchè pongano le criticità calabresi tra le priorità d’intervento».
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