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CATANZARO – Sono concluse le indagini avviate dalla Procura della Repubblica di Catanzaro a seguito del tragico decesso di una bimba, nata morta l’11 dicembre del 2012 all’ospedale “Pugliese” di Catanzaro. Dopo che inizialmente il sostituto procuratore titolare del caso, Carlo Villani, aveva iscritto nel registro delle notizie di reato i nomi di quindici sanitari che, con diversi ruoli, ebbero in cura la donna partoriente, solo quattro persone, alla fine, sono destinatarie dell’avviso di conclusione indagini emesso dal pm, che contesta loro l’omicidio colposo ed il falso. Si tratta di tre medici, di cui uno specializzando, e un’ostetrica, che con coooperazione colposa avrebbero cagionato “la morte di B.R., dovuta ad una ateletassia polmonare ed aspirazione di liquido amniotico con terminale arresto cardiorespiratorio”. Tutto ebbe inizio il 5 dicembre 2011 con il ricovero della donna, poi sottoposta a un parto pilotato, e si concluse sei giorni dopo, quando la signora diede alla luce la bambina oramai deceduta.
Secondo quanto denunciato dalla coppia, la puerpera, sino a poche ore prima del parto, non avrebbe lamentato alcun problema, e proprio questo ha indotto i due, l’ingegnere D.R. e l’avvocato A.M. di Cropani (costituitisi parte offesa con gli avvocati Domenico Pasceri, Ernesto D’Ippolito e Giuseppe Mazza) a presentare una denuncia chiedendo che si verificasse se quanto avvenuto possa essere stato la conseguenza di negligenze. Da qui l’apertura di un’inchiesta, e l’immediato sequestro della documentazione sanitaria relativo al parto di A. M. che, sempre stando alle ipotesi d’accusa, sarebbe stata alterata poichè, scrive il pm, gli indagati “successivamente alla stesura della cartella clinica, apportavano sulla cartella clinica correzioni a penna ed aggiunte”.
A questo punto per gli indagati si apre un periodo dedicato dalla legge all’espletamento di ogni attività difensiva rispetto a quelle che allo stato solo solo ipotesi d’accusa da verificare in sede giudiziaria, prima che la Procura proceda con richieste di rinvio a giudizio o di archiviazione.

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