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CATANZARO – Un incidente dopo l’altro. A cadenza quasi regolare. Sempre con la stessa dinamica. E sempre con le stesse persone coinvolte. Tutte legate tra di loro da vincoli di parentela. Non c’è voluto molto per i poliziotti della sezione di Pg di Catanzaro per capire che qualcosa non tornava. Le contraddizioni nelle quali sono puntualmente caduti tutti gli interessati hanno fatto il resto.
Una dettagliata denuncia per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e falso ai danni di diverse compagnie assicurative del catanzarese è così scattata a carico di ben 32 persone, la cui posizione è ora destinata ad approdare al vaglio della Procura della Repubblica di Catanzaro che, messe insieme le carte, dovrà decidere come procedere rispetto allo stratagemma già costato un illegittimo esborso a favore dei protagonisti della vicenda di oltre 200 mila euro. E le indagini vanno avanti per verificare analoghe situazioni sospette già segnalate da altre compagnie.
A portare gli investigatori sulle tracce dell’organizzazione è stata una serie di strane coincidenze riscontrate. Nel corso dei controlli, infatti, la polizia ha accertato il coinvolgimento costante di assicurati che a volte figuravano come trasportati e altre come conducenti; la medesima auto coinvolta; il breve periodo, circa due mesi, in cui sono avvenuti gli incidenti; il fatto che le auto coinvolte trasportassero sempre il numero massimo di passeggeri; la ricorrente parentela tra le persone coinvolte; l’assenza di richieste per l’intervento delle forze dell’ordine significativo di accordi bonari; l’assenza di testimoni; le dinamiche sempre uguali e le ripetitive lesioni subite.
Concentrando le indagini su questi aspetti, gli investigatori hanno cominciato a sentire le persone coinvolte, le quali sono cadute in numerose contraddizioni tra loro. Spesso hanno riferito di non conoscere le altre persone coinvolte negli incidenti quando invece erano addirittura parenti. In altri casi hanno confuso il giorno con la notte indicando il momento dell’incidente. Altri ancora non si ricordavano a quale pronto soccorso si fossero rivolti. Le indagini adesso proseguono per accertare se vi siano altre persone coinvolte e per individuare eventuali altre vicende simili.

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