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SI ritiene vittima di un linciaggio mediatico, con la complicità di “chi rimescola sapientemente le carte in tavola”.
Nico Andrisani, titolare del ristorante-pizzeria che avrebbe dovuto aprire i battenti in vico Piave, non ha voluto parlare con i media, nè intende convocare conferenze stampa, almeno nell’immediato, ma affida la legittima autodifesa alla sua bacheca di Facebook, dove ha raccolto ieri diversi commenti e attestazioni di solidarietà.
Il ristoratore, infatti, è stato più o meno subdolamente additato come principale responsabile del tragico crollo, poichè con i suoi lavori, definiti pubblicamente “non autorizzati” dal sindaco Salvatore Adduce, avrebbe causato il cedimento al civico 22, lo stabile confinante con quello dove si accedeva al cantiere della pizzeria. Ad oggi, è bene rimarcarlo, il fascicolo aperto per omicidio e disastro colposo è ancora contro ignoti, quindi Andrisani non è formalmente indagato dall’autorità giudiziaria, pur ritendendosi vittima di un giudizio sommario. Da qui la legittima rabbia espressa su Facebook. “Oggi un distinto signore di questa città -scrive Andrisani sulla sua bacheca, riferendosi presumibilmente al sindaco- ha rimescolato sapientemente le carte in tavola! Ieri asseriva che mancassero tutte le autorizzazioni, oggi ha ritrattato tutto affermando che le autorizzazioni ci sono ma, mancherebbero di alcuni documenti formali che erano stati integrati! Buttare la merda addosso agli altri per cavalcare l’onda mediatica!”.
Il riferimento è alla famigerata Scia (Segnalazione certificata inizio attività), che a norma di legge avrebbe legittimato i lavori, almeno fino al 15 dicembre, quando i Vigili del fuoco hanno “consigliato” di fermare i lavori, viste le generali condizioni di criticità del caseggiato. L’amica Michela Rossetti lo sostiene, precisando che: “Si è visto su Rai 1 e dicono che le responsabilità verrebbero dal pallazzo affianco, quello crollato! Vi erano 2 piani in più! La verità comincia a venire a galla. Hanno detto che i vostri lavori non hanno inciso, anzi hanno sorretto l’intera struttura”. Mino Berardi suggerisce di querelare chi lo accusa, “per istigazione alla violenza. -spiega- Ho sentito diverse persone che ti accusavano dopo quelle dichiarazioni, di essere l’unico responsabile del disastro”.
“Perchè non fate una bella conferenza stampa e mostrate alla città le perizie dei vigili e del comune?”, incalza Anna Di Pede e Andrisani replica: “Arriverà il momento, tempo al tempo. Per favore non esprimete giudizi personali”. E poi spiega: “Io ho detto quelle che sono le cose: ho la documentazione di inizio lavori (Scia), il calcolo statico depositato al Genio civile dal mio ingegnere, l’autorizzazione condominiale per i lavori di ristrutturazione. Esiste la perizia fatta dai vigili (3 interventi) esiste la perizia fatta dal Comune di Matera, esiste il perito incaricato da me (un luminare a livello nazionale ) per stabilire cosa stesse succedendo!”. Solo le indagini potranno fare chierezza su quanto accaduto, individuando eventuali responsabilità. Il resto sono solo accuse gratuite.
a.corrado@luedi.it
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