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MATERA – Un primo passo in avanti nella vertenza Natuzzi. Si fa largo infatti l’ipotesi di una nuova cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione complessa che dovrebbe durare almeno un anno e dare tempo all’azienda di trovare le nuove strategie per reinserire nell’ambito di un circuito produttivo i 1726 lavoratori in questione. Nello specifico, stando alle indicazioni che provengono in queste ultime ore, l’idea-proposta della Natuzzi punterebbe di fatto a recuperare i 1580 esuberi operativi.
Muovendosi sostanzialmente su quattro direttrici diverse, cercando di arrivare a reinserire nel circuito produttivo e su aziende terze quasi completamente queste unità nel giro di un paio d’anni e contando sugli sgravi possibili in virtù di una serie di incentivi per abbattere almeno parzialmente il costo del lavoro, il tutto spostando, a condizioni ben precise, anche una parte delle produzioni che adesso avvengono in Romania.
Un piano complesso che costituirà senza ombra di dubbio l’oggetto del prossimo confronto tra l’azienda e le forze sindacali nazionali e di Puglia e Basilicata.
Il passo avanti da cui si riparte sembra essere la disponbibilità ad un altro anno di cassa integrazione straordinaria per tutte quante le unità in questione.
Poi nel caso della Natuzzi diverse le direttrici entro le quali intende muoversi.
Innanzitutto una di queste porta ad incentivare la mobilità con una serie di facilitazioni che potrebbero consentire ed invogliare all’esodo molti lavoratori, il calcolo fatto dall’azienda porta ad un numero inferiore ai 500.
Per gli altri invece le strade riportano all’interno del ciclo produttivo. In particolare una soluzione l’azienda parla di «occupare 500 nel 2014 ed altre 200 persone nel 2015 tramite una impresa terza che produrrebbe la linea edition; nuova economia proveniente dall’estero» cioè spostare una parte della produzione rumena in Italia.
«Affidarsi ad una società specializzata, leader di costo, che possa operare bene e con efficienza per dare prosecuzione alle attività anche dopo la commessa Natuzzi (che affiderebbe in esclusiva la produzione linea edition per anni);
Tale progetto necessiterà che la regione sostenga finanziariamente su due direttrici: innovazione ed organizzazione».
Una realtà complessa dunque che andrebbe combinata anche con il recupero di siti dismessi che attragga nuove aziende e che faccia recuperare altri posti di lavoro ed ancora l’incremento della linea gamma che riguarda prodotti per la zona notte anche qui con il recupero di un numero importante di almeno altre duecento unità lavorative.
Naturalmente questo tipo di proposte che pure sono state presentate nei giorni scorsi dall’azienda costituiscono la base di un articolato confronto che dovrà entrare nel vivo sin dalle prossime settimane e che troverà probabilmente una sintesi compiuta il prossimo 10 ottobre nel prossimo incontro a Roma. A questo punto però una base di discussione che parte dalla cigs, dalle incentivazioni all’esodo e dalla riconversione dei lavoratori in aziende terze diventa essenziale base di trattativa.
p.quarto@luedi.it
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