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CROTONE – La Regione Calabria, come fornitore di servizi, riesce a scontentare i propri cittadini anche quando passano a miglio vita. E’ quanto testimonia il caso della signora Maria Teresa Pugliese, originaria di Crotone, morta quasi un anno e mezzo fa, che aveva espresso, come sua ultima volontà, quella di essere cremata e che le sue ceneri venissero disperse nel mare della sua città. Così, il figlio, Davide Risoleo, si è recato al comune di Crotone per chiedere la procedura da seguire per esaudire la richiesta della madre. Si è accorto, che ciò che la congiunta chiedeva, non era possibile farlo, almeno non in Calabria ed a Crotone. 

«Mi son sentito rispondere – ha detto Davide Risoleo – che queste cose in Italia non è possibile farle e che si vedono solo nei film americani». In realtà, lo stesso Antonio Risoleo ha scoperto, che non è proprio così. «Io abito a Firenze – ha continuato nel suo raccolto Risoleo – e in Toscana questo è possibile farlo, eccome. Se, per esempio, io volessi spargere le ceneri di mia madre a Livorno, il Comune offrirebbe non solo una barca a vela per farlo, ma è previsto anche l’accompagnamento di un dipendente comunale che segue i parenti del defunto. Invece, mia madre, ha chiesto di poterlo fare nel mare di Crotone e noi ci stiamo battendo per assicurare che le sue ultime volontà siano esaudite, anche perchè ci teneva tanto». 
 Approfondendo, poi, il discorso in ufficio, il marito della signora, Antonio Risoleo, ha scoperto una cosa che l’ha colpito ancora di più, e cioè, il divieto di poter portare in casa le ceneri della moglie, custodite in un’urna. «In Calabria questo non è possibile – ha detto ancora Risoleo – tanto che le ceneri di mia madre, l’abbiamo dovute lasciare neanche in un loculo, ma in un ossario, nel cimitero vecchio». In realtà, che per esaudire le ultime volontà della signora Maria Teresa sarebbero andati incontro a più di qualche ostacolo, i signori Risoleo se ne sono accorti già da subito. «In Calabria – sottolinea Davide Risoleo – non c’è neanche un impianto per far cremare le salme di chi lo chiede, tanto è vero che noi, per farlo, siamo dovuti andare a Bari». Adesso la lacuna sta per essere colmata, con la costruzione di un impianto a Catanzaro.
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