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UN dato «a dir poco allarmante», specie «se si manifestano “l’ombra e il dubbio” che ciò sia collegato alle acque di reiniezione del Centro oli Val d’Agri situato in territorio di Viggiano, acque che vengono immesse nel pozzo denominato “Costa Molina 2”, ubicato nel territorio di Montemurro».

E’ soltanto la premessa della nota del sindaco di Montemurro Mario Di Sanzo che ieri ha indirizzato al dipartimento Ambiente della Regione e all’Arpab dopo gli articoli che sui giornali hanno rilanciato la denuncia degli attivisti dell’Epha.

Il primo cittadino chiede che vengano messe in atto «senza indugio alcuno e con la massima tempestività» tutte le procedure per accertare come stiano realmente le cose. Inoltre domanda di sapere quando avverranno i prelievi delle acque in questione per poter adottare quanto prima le necessarie precauzioni.

Ieri, d’altro canto, è intervenuto sulla situazione anche il Dipartimento Ambiente della Regione chiedendo all’Arpab di avviare una verifica ambientale nel sito “Costa Molina 2”, dal nome dell’omonimo pozzo di reiniezione, dove la professoressa dell’Unibas Albina Colella e il tenente della polizia provinciale Giuseppe Di Bello (animatori dell’Epha) hanno evidenziato fuoriuscite di acque maleodoranti e molto saline.

Nell’ottica di verificare quanto segnalato, il dirigente generale del dipartimento, Donato Viggiano, ha chiesto all’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Basilicata di effettuare i dovuti controlli con particolare riguardo ai 7 piezometri ubicati lungo il tracciato della condotta di reiniezione, al campionamento delle 2 sorgenti, al campionamento del refluo sulla testa pozzo prima del punto di immissione e a qualunque altro controllo si riterrà utile. Il Dipartimento ha inoltre sottolineato all’Arpab l’esigenza di acquisire i risultati con la massima tempestività.

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