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BADOLATO – Ferragosto di paura a Badolato Marina, per un presunto pacco bomba lasciato da ignoti sul cofano della macchina Aiunday Athos, parcheggiata sotto casa di proprietà di un dipendente comunale – ufficio di ragioneria, Cosimo Ermocida. La scoperta è stata fatta verso le 7 la mattina di ferragosto dalla moglie del dipendente, che si apprestava ad andare al lavoro. La donna, preoccupata per quel pacco sospetto, dal quale fuoriuscivano dei fili che assomigliavano a delle micce, ha avvertito il marito, il quale ha allertato i carabinieri di Badolato, che si sono portati subito sul posto al comando del Maresciallo, Luciana Palmisano. Le forze dell’ordine, si sono subito preoccupate di transennare la zona della macchina, e di far allontanare le persone, e di spostare altri automezzi parcheggiati accanto al veicolo. Sul posto si portavano anche il Tenente Francesco Gammone, della Compagnia dei Carabinieri di Soverato, e i carabinieri del Nucleo Operativo Artificieri di Catanzaro. Con molta cautela, e con sofisticate attrezzature verificavano il contenuto del pacco bomba. Una volta constatato la non pericolosità dell’involucro, sempre con cautela lo aprivano e all’interni vi trovavano assemblate diverse piccole bombolette di gas, di quelle adoperate dai villeggianti nei campeggi, con all’interno attorno delle bottigliette dalle quali fuoriuscivano dei fili di corda. Dopo un’ ora circa il pacco bomba veniva sequestrato per ulteriori accertamenti. Il Tenente, che ha assistito all’operazione, si è intrattenuto con il proprietario della macchina per avere utili indicazioni per le indagini, Indagini a 360 gradi condotte dai carabinieri . Il Maresciallo Palmisano, ha convocato in caserma il proprietario della macchina, la moglie e alcuni inquilini del condominio, che abitano al primo piano dello stabile, per avere notizie sull’accaduto. Nello stabile vi abitano otto famiglie che, per sicurezza, hanno lasciato le proprie abitazioni durante la fase dell’intervento degli artificieri. Gli inquirenti non hanno dubbi, si tratta sicuramente di una intimidazione nei confronti dell’Ermocida. Ora bisogna capire se l’intimidazione può essere collegata al ruolo che ricopre il dipendente comunale, oppure se bisogna seguire altre piste. Questo episodio di criminalità, ha creato paura non solo tra gli abitanti della zona 167, ma nell’intera comunità badolatese, già scossa per i recenti fatti di criminalità del mese scorso.
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