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MONTESCAGLIOSO – Rischia il fallimento, perchè il Comune non paga un lavoro effettuato più di vent’anni fa. E’ la storia paradossale, oggi divenuta “ordinaria amministrazione” nel Paese, dell’imprenditore montese Antonio Buonpastore, che attende un pagamento di 120 milioni di vecchie lire dagli ormai lontani anni Novanta.

Oggi il suo credito, tra interessi ed oneri legali, è lievitato a 137mila euro, divenuti la somma di un decreto ingiuntivo con pignoramento presso le casse dell’ente insolvente.

La storia inizia circa 23 anni fa, quando Buonpastore in qualità di presidente del consorzio “Ariete” viene incaricato dal Comune di Montescaglioso, con l’allora sindaco Menzella, di effettuare alcuni lavori di miglioria nella pubblica illuminazione. Erano gli anni di piombo a Montescaglioso ed il sindaco voleva mettere in sicurezza, illuminandoli, alcuni quartieri periferici della città, dove le organizzazioni criminali imperavano.

Ma il consorzio Ariete effettuò anche altri lavori presso l’Asilo Nido cittadino. La cifra totale si aggirava intorno ai 120 milioni di vecchie lire; il sindaco aveva autorizzato i lavori senza relativo impegno di spesa, quindi la fattura andò a pesare sui debiti fuori bilancio, che il consiglio comunale inizialmente non volle riconoscere.

Buonpastore iniziò la sua protesta, con manifestazioni davanti al municipio e carte bollate. Intanto i debiti furono riconosciuti, ma l’ente ancora non si decideva a pagare l’imprenditore, che nel 1995 avvia il primo decreto ingiuntivo, «al quale il Comune -spiega Buonpastore- non si è opposto nei termini di legge; dopo un iniziale tira e molla, nel 2000 si raggiunse un accordo, in base al quale io avrei dovuto avere solo 60 milioni, impegnandomi a far cessare il contenzioso. Il Comune, però, non ha rispettato l’accordo liquidandomi solo 50 milioni, quindi dopo un’altra diatriba io decisi di rendere esecutivo il decreto; loro non fecero opposizione all’atto di precetto, dicendo di aver pagato la somma pattuita, ma non è così. Pertanto, il giudice del tribunale di Matera, nel gennaio 2010, stabilì che il Comune deve onorare il suo debito, avendo presentato una tardiva opposizione al decreto ingiuntivo».

La vicenda diventa ancora più paradossale, quando il 24 settembre del 2012 viene nominato commissario ad acta Francesco Paolo Cifarelli, funzionario della Ragioneria dell’ente e responsabile del procedimento con il consorzio Ariete. «Proprio così -polemizza Buonpastore- il controllato è diventato anche controllore di se stesso. Ecco che, in forza di ciò, io ricevo una certificazione del mio credito dal signor Cifarelli, il quale dichiara senza utilizzare il modello ministeriale, che io avanzerei 11mila euro. Ovviamente ho contestato in sede legale questa certificazione, in quanto la ritengo completamente falsa».

Cifarelli, sentito dal Quotidiano, ha confermato la propria ricostruzione della vicenda, spiegando che: «Il Comune ha pagato i 60 milioni frutto dell’accordo, oltre a 22 milioni per il lavoro all’Asilo Nido e quelli in via Ginosa, che sono stati saldati al consorzio Ariete, quando Buonpastore si era dimesso dalla presidenza. La certificazione del credito non è necessaria in presenza di un decreto ingiuntivo -ha chiarito il funzionario- né la sentenza a cui fa riferimento Buonpastore parla mai delle cifre che lui avanza. In più, la richiesta di pagamento non era suffragata da documentazione, quindi per quantificare la cifra, si è utilizzato il parametro applicato al consorzio Ariete per lavori analoghi nella zona artigianale».

Non è così secondo Buonpastore: «E’ tutto falso ciò che dice Cifarelli -replica risoluto- perchè superato dalla sentenza di un giudice, il quale ha stabilito che il Comune deve pagare, tanto che il 22 luglio scorso ho presentato un’altra istanza di pignoramento».

Una situazione difficile in tempi di crisi nera, anche per il Comune già oberato da altri debiti “certificati per sentenza” ed in fase di pagamento attraverso un recente mutuo contratto con la Cassa depositi e prestiti. Ma in questo capitolo non c’è l’istanza di Buonpastore.

a.corrado@luedi.it 

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