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POTENZA –
Che ne è del ricorso per la riammissione del Potenza nel calcio professionistico?
La domanda agita la tifoseria dopo le aspettative nate nelle scorse settimane. A generarle Giuseppe Postiglione, nel pieno della sua personale campagna elettorale per le politiche, annunciando il possibile ritorno dei rossoblù nelle categorie superiori per effetto di un ripensamento della Federazione. Tutto a seguito della decisione del gup che ha derubricato le accuse nei suoi confronti escludendo la sua partecipazione al clan dei basilischi.
«Come ho avuto già modo di rappresentare il nostro ricorso ha già portato un primo grande risultato che è il giudizio di ammissibilità incassato a seguito di una prima sommaria valutazione sulla sussistenza del fumus boni iuris. Successivamente si è avviata per il tramite dei miei legali una trattativa con la Figc che ha proposto la concessione di una categoria inferiore, ovvero la serie D, rispetto a quella che ci è stata tolta. La trattativa è proseguita tant’è vero che l’udienza per la decisione del ricorso è stata rinviata a nuovo ruolo quindi a data da destinarsi proprio per dare alle parti la possibilità di trovare un accordo. Il tentativo era in corso ma nella giornata di oggi (ieri per chi legge, ndr) ho sentito i miei legali e mi hanno rappresentato che poiché il 99% delle attività d’inchiesta della procura federale si basa su notizie di stampa, dopo le ultime che sono pubblicate ci sarebbe stato un imput a soprassere a qualsiasi ulteriore prosieguo della trattativa relativa al procedimento di revisione in essere per verificare magari con un’acquisizione d’ufficio dalla procura ordinaria come stanno esattamente le cose. Io ho massima fiducia negli inquirenti e nella giustizia ordinaria per cui non mi spingerei a commentare notizie relative a indagini in essere, o meno, archiviate o andate avanti, ma parliamo della notizia che mister Capuano è stato accusato di aver brigato con alcuni tifosi per combinare le partite, per aggiustarle, per scommetterci sopra. Allora la procura federale in sostanza dice: “Sì, sono sempre disposto a rivedere questa posizione, ma soltanto nel caso in cui non c’è stata combine né di un tipo né di un altro”».
La procura ordinaria ha già smentito le ipotesi configurate da quell’inchiesta che è partita dalle sue denunce. Perché a questo punto non siete voi stessi a portare queste carte alla procura sportiva?
«E’ un’ipotesi. Qui pare che una parte dell’indagine sia stata archiviata, mentre per un’altra parte si sta procedendo per un rinvio a giudizio e bisogna…»
Parliamo di una violenza privata
«Aggravata dal metodo mafioso e in mio danno. Per questo è ovvio che la procura federale vuole capire come stiano le cose, quand’anche ci siano delle ricostruzioni enfatizzate dei fatti».
Insomma: trattativa arenata
«Sì, quantomeno prima della definizione del caso davanti al gup».
Ripeto: perché non prendete il decreto di archiviazione e lo portate subito in federazione?
«Questo è quello su cui si sta basando la difesa dei miei legali. Da Roma
però rispondono che le combine che non ha fatto Postiglione potrebbero averle fatte i tifosi con mister Capuano…»
E Postiglione non controllava
«No si parla proprio di responsabilità oggettiva, anche con un Postiglione esonerato da responsabilità dirette, diligente nel controllo, è la società che risponde per immedesimazione organica con il suo tesserato. La strategia difensiva sarà quella, ma ad oggi la Figc chiede tempo per verificare le notizie assunte a cosa corrispondono».
Anche loro dovranno mettersi d’accordo: Postiglione faceva combine, Gallicani faceva combine e pure Capuano. Tutti a Potenza?
«Dopo che avevano già detto “non perdiamo tempo a fare ricorsi al Tar e altri”. Chi ha avuto ha avuto chi ha dato a dato. Potevamo accontentarci di una serie C. Purtroppo però ad oggi non posso nascondere a chi segue con attenzione le sorti di questa vicenda che ammesso e non concesso che Figc avesse voluto dire “vabbè rivediamo la nostra posizione perché un errore l’abbiamo commesso” ora dice “dimostratemi che questa informativa sono fondate o meno”. Io stesso non sono ancora in possesso di quell’informativa. La studierò e poi mi renderò conto. Ma la certezza che avevamo fino a ieri di aver garantita quantomeno la serie D e quindi di ripartire da luglio con una categoria di livello nazionale ha già avuto una brusca frenata».
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