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POTENZA – Un tris d’assi: Bubbico, Speranza, Pittella. Tre politici lucani da esportazione. Tre big che per anni, hanno calcato la scena politica regionale con puntate nazionali (e internazionali). 
Gianni Pittella e Filippo Bubbico da più tempo di Roberto Speranza. Per ragioni anagrafiche evidentemente. Ma lo stesso Speranza, a dispetto della giovane età (34 anni lo scorso 4 gennaio) è un predestinato e ha maturato già una lunga esperienza decennale. Ad ogni modo nelle ultime settimane la loro carriera ha subito un’accelerazione. Sono cambiate le prospettive. 
Fino a ieri erano politici di “caratura” regionale (seppur di primissimo piano) con notorietà nazionale. 
Bubbico il “generale” diventato famoso in Italia per il no alle scorie nucleari a Scanzano e poi nominato sottosegretario di Stato all’economia da Prodi. 
Speranza giovanissimo segretario regionale del Pd con un passato da presidente nazionale della Sinistra giovanile e buoni uffici con Veltroni e D’Alema. 
Diverso, in parte, il ragionamento per Gianni Pittella che per ruolo e per frequentazioni europee era già lanciato nelle dinamiche nazionali (di lui già diverse volte si prospettavano scenari ministeriali) essendo stato eletto addirittura vicepresidente vicario del Parlamento europeo. Ma da qui alle ipotesi di diventare il segretario nazionale del Partito democratico o candidato premier del centrosinistra ne passa. Eppure ora di questo si tratta. Perché Gianni Pittella all’Unità lo ha fatto intendere chiaramente: per il prossimo futuro questi gli obiettivi. O si candida per guidare il Partito democratico per il dopo Bersani o tenterà di aggiudicarsi la volata per rappresentare il centrosinistra alle prossime elezioni politiche. 
Se lo ha detto evidentemente lo poteva dire. E le reazioni dei colonnelli nazionali non si sono fatte attendere. Di certo ieri a Bruxelles il cellulare di Gianni Pittella scottava: lo hanno chiamato sicuramente D’Alema e Bersani e Speranza. E non saranno stati i soli. 
Ma per un lucano che si candida a un  ruolo di primo piano sullo scacchiere politico più importante ce ne sono due che già riempiono le cronache nazionali tutti i giorni. Speranza, che da leader di tutti e 300 circa i deputati del Pd orienta la linea politica e parla spesso al posto e per conto di Pierluigi Bersani. Bubbico, che è tra i 10 saggi del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano per traghettare il Paese fuori dalle sabbie mobili del non governo e che guida la commissione speciale per i debiti della pubblica amministrazione (un’organismo che decide su cifre non inferiori ai 40 miliardi di euro). 
Ma come è possibile che in un paio di mesi, o poco più, la Basilicata politica che non esprime un ministro dai tempi di Colombo sia diventata così importante? 
Eppure questo coincide con il punto più basso a livello elettorale che il centrosinistra lucano abbia raggiunto da 20 anni a questa parte. Ma è così. E la spiegazione sembra essere una sola: in questi ultimi 20 anni il centrosinistra lucano è stato sempre forza di governo. Ha saputo superare il logorio del tempo e nello stesso tempo è riuscito anche a rinnovarsi in parte. E’ un centrosinistra che più di tutti ha dimostrato capacità di mediazione e di analisi a medio e lungo raggio. Quello che è mancato al Pd e all’Ulivo nazionale. 
Oggi non va meglio. Il Pd rischia di essere spazzato via dalle lotte interne e dal poco appeal all’esterno. I “soliti” nomi non garantiscono nessuna sicurezza. E Renzi sembra sempre più lanciato. Per questo i lucani, che sanno come si vince e come si governa per anni, tutto a un tratto sono diventati non solo essenziali ma anche (forse) una delle ultime carte da giocarsi.
LE CARRIERE DEL TRIS LUCANO CHE DETTA LINEA ROMANA 
Gianni Pittella (55 anni il prossimo 19 novembre) è stato, a partire dal 1979, consigliere comunale di Lauria, consigliere regionale e quindi assessore della Regione Basilicata. Nel frattempo è stato anche anche segretario regionale dei Giovani socialisti, membro della direzione nazionale dei Democratici di sinistra e responsabile nazionale del partito per gli italiani nel mondo. Nel 1996 entra nel Parlamento italiano ma “lascia” anzitempo la Camera dei deputati perché nel 1999 è eletto al Parlamento europeo. Da allora colleziona riconferme e incarichi di primo piano: rieletto nel 2004 diventa in capogruppo del Pse a Bruxelles. Di nuovo riconfermato nel 2009 viene eletto vicepresidente vicario del Parlamento europeo in quanto risulta il più eletto di tutti e 14 i vicepresidenti. In tutti gli anni a Bruxelles e Strasburgo ha presieduto in diverse Commissione europee. 

Filippo Bubbico (59 anni lo scorso 26 febbraio) vanta una carriera lunga. A 26 anni viene eletto sindaco di Montescaglioso. Nel 1985 viene eletto in consiglio regionale, ma si dimette appena due anni dopo per svolgere il ruolo di segretario provinciale del Pci di Matera. Nel 1995 torna il consiglio regionale e viene nominato vicepresidente della giunta e assessore lucano alla Sanità. Nel 2000 vince le regionali a capo della coalizione di centrosinistra e diventa governatore della Basilicata. Si ricandida come consigliere e diventa presidente del consiglio sino al 2006 quando diventa senatore della Repubblica. Nominato da Prodi sottosegretario di Stato per lo Sviluppo economico, Bubbico ritorna al Senato nel 2008. Di nuovo è eletto senatore anche alle scorse elezioni del 25 febbraio. Il 30 marzo scorso infine in qualità di presidente della Commissione speciale del Senato viene invitato dal Presidente della Repubblica nel gruppo ristretto dei 10 saggi nazionali.
Roberto Speranza a dispetto della giovane età (34 anni lo scorso 4 gennaio) è ha maturato già una lunga esperienza: segretario regionale della Sinistra giovanile di Basilicata nel 2004 già entra nell’esecutivo nazionale del movimento giovanile nazionale dei Ds. 
Nel 2007 viene eletto addirittura presidente nazionale della stessa Sinistra giovanile ed entra nella costituente del Partito democratico a Roma. 
L’anno dopo Veltroni lo mette nella squadra nazionale per  la nuova organizzazione giovanile del Pd. 
Nel frattempo, però, dal 2004 è già consigliere comunale a Potenza e nel 2009 assessore all’Urbanistica del capoluogo lucano. 
Nello stesso anno, il 9 novembre vince il congresso regionale del Pd e diventa segretario. 
Le ultime vicende sono note: nel settembre del 2012 viene nominato da Bersani suo portavoce per Primarie del centrosinistra e infine poche settimane fa è stato eletto capogruppo del Pd alla Camera dei deputati. 
Insomma ha già una decina d’anni di esperienza politica d’alto profilo.  

 

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