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CATANZARO – La polvere bianca, contenuta in una busta sospetta trovata degli uffici di Catanzaro dell’Equitalia lo scorso 30 maggio, non conteneva antrace ma preparazioni farmaceutiche, presumibilmente qualche compressa sbriciolata. È l’esito delle analisi che sono state svolte dall’istituto Zooprofilattico Sperimentale di Foggia, per la componente antrace, e dal laboratorio chimico del Dipartimento provinciale di Catanzaro dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal).
I campioni prelevati mercoledì 30 maggio dai Vigili del Fuoco negli uffici dell’Equitalia a Catanzaro, erano stati lavorati dai laboratori del Dipartimento dell’Arpacal, diretto da Annamaria Albano, per essere inviati a Foggia ai fini della valutazione della sospetta presenza di antrace. Francesco Russo, dirigente del laboratorio chimico del dipartimento Arpacal di Catanzaro, aveva invece proceduto alle analisi chimiche dei campioni ricevuti per verificare, ove vi fosse assenza di antrace, la natura del composto presente nella busta trovata negli uffici di Equitalia.
«L’analisi del tracciato cromatografico – è citato nel referto che Russo ha trasmesso alle Autorità inquirenti – ha permesso di evidenziare la presenza di tre molecole associabili a preparazioni farmaceutiche. Non è stato riscontrato residuo minerale e, quindi, è da escludersi la presenza di metalli pesanti».
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